Bordighera, i dettagli del piano di Protezione Civile: verrà presentato in consiglio comunale

22 ottobre 2016 | 11:03
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Bordighera, i dettagli del piano di Protezione Civile: verrà presentato in consiglio comunale

Dallo tzunami al disastro ferroviario o autostradale, dalla bomba chimica a quelle che sono le emergenze naturali, come il terremoto e il dissesto idrogeologico

Bordighera. Verrà presentato durante il consiglio comunale di martedì 25 ottobre, il piano di Protezione Civile realizzato da Palazzo Garnier. Seguiranno poi incontri con i cittadini e distribuzione di vademecum alla popolazione che avrà così una serie di consigli da seguire in caso di allerta.

Dallo tzunami al disastro ferroviario o autostradale, dalla bomba chimica a quelle che sono le emergenze naturali, come il terremoto e il dissesto idrogeologico: la città delle palme dovrà essere pronta a gestire ogni situazione.
“Si tratta di un piano articolato in procedure operative che riguardano la gestione ordinaria delle allerte e in altre procedure operative collegate all’emergenza”, ha spiegato il comandante della polizia municipale Attilio Satta. “Lo Stato ha delegato alle amministrazioni comunali la totale responsabilità gestionale e organizzativa per quanto riguarda il piano di Protezione Civile e la gestione dello stesso. Questo significa che il comune, attraverso il Centro Operativo Comunale (COC), ha la possibilità di potersi organizzare e gestire le emergenze o le allerte in maniera autonoma”. Qualora l’emergenza dovesse raggiungere un livello tale da non poter essere affrontato dall’amministrazione, allora si attiverebbe il cosiddetto COM (Centro Operativo Misto): “In sintesi il Comune dichiara di aver raggiunto un livello di saturazione o di impossibilità di intervento e quindi attiva una struttura superiore, che coinvolge la Prefettura”, ha dichiarato Satta.

“Il comune di Bordighera è responsabile del COM 3 che comprende Vallecrosia, Perinaldo, San Biagio, Soldano, Vallebona, Seborga e anche Ospedaletti, con cui siamo convenzionati” ha aggiunto il comandante, prima di rivelare una “stranezza”: “Il COM di Bordighera si trova all’interno di Palazzo Mazzini. Un palazzo dell’ottocento, che quindi non è antisismico: abbiamo segnalato alla Prefettura questa anomalia e l’amministrazione si è impegnata a sviluppare un progetto per la realizzazione di un COM in altra sede”. In un primo tempo si era pensato ad un terreno nei pressi dell’ospedale Saint Charles, ma questa location, seppur ottimale secondo gli amministratori, è stata bocciata dalla Soprintendenza. Per cui si è dovuta cercare un’altra area dove costruire una struttura di un piano che avrà la funzione di sala operativa ed è così stato individuato un terreno di proprietà del comune di Bordighera ma sito a Vallecrosia, sempre nei pressi dell’ospedale.

Prodotto interamente in house dai tecnici comunali, il piano di Protezione Civile si articola in due passaggi: le procedure ordinarie da porre in essere nei casi di allerta (divise in quattro livelli: verde, giallo, arancione e rosso) per le quali, a seconda del “colore”, ci sono procedure specifiche e distinte. Dall’allerta arancione in poi viene attivato il COC, il cui responsabile, insieme al comandante della polizia municipale, è il sindaco o un suo delegato, insieme con il responsabile della Protezione Civile: Mariella Marongiu.
Bordighera, però, può anche avvalersi dell’aiuto degli alpini: “Rappresentano un’eventuale risorsa di seconda linea”, ha spiegato Satta, “Nel senso che hanno bisogno di 24/48 ore per essere attivati e avere loro operatività. Questo accordo però in caso di COM ci dà una linea privilegiata per l’intervento della Brigata Alpina Tauriniense con la squadra completa che vanta una struttura impressionante, basti pensare che il campo di emergenza della Brigata Alpina Tauriniense permette di alloggiare 1500 persone”.

Il piano di PC prevede dei punti fermi che riguardano sia il dissesto idrogeologico che il terremoto: “Le strutture di Bordighera non hanno le caratteristiche tali da poter garantire un’affidabilità elevata in caso di terremoto”, ha dichiarato Satta, “Ci è stato fornito lo studio dettagliato del territorio e il quadro che ne esce è un po’ triste: se dovesse succedere quello che è successo ad Amatrice non è detto che noi ne verremmo fuori con le ossa meno rotte visto che si potrebbe arrivare fino all’85% della distruzione delle strutture presenti sul territorio comunale”. Uno scenario non proprio idilliaco, soprattutto se si pensa che in tutta Bordighera esiste una sola struttura in grado di rimanere in piedi in caso di terremoto di magnitudo 8: la sede della Croce Rossa.

Sia in caso di dissesto idrogeologico che di terremoto, verrebbero attivati punti di raccolta, punti di primo soccorso e cancelli, ovvero “chiusure che vengono studiate per poter isolare determinate aree”.
“L’amministrazione può imporre con un’ordinanza contingibile e urgente ad albergatori e ristorati di fornire totale assistenza per eventuali sfollati”, ha aggiunto Satta, “Sempre che le loro strutture siano in grado di ricevere persone”. Palazzo Garnier ha già chiesto la disponibilità ai titolari di queste attività, trovando grande disponibilità: tutte le strutture ricettive presenti, ad eccezione di una, si sono rese disponibili in caso di emergenza sia a a mettere a disposizione le proprie stanze che le loro infrastrutture.

Per quanto riguarda le previsioni meteorologiche, il comune si avvalerà della consulenza di Achille Pennellatore.