Bilancio di metà mandato: il sindaco Enrico Ioculano racconta, “Sono contento di aver preso questa strada”

10 ottobre 2016 | 09:22
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Bilancio di metà mandato: il sindaco Enrico Ioculano racconta, “Sono contento di aver preso questa strada”
Bilancio di metà mandato: il sindaco Enrico Ioculano racconta, “Sono contento di aver preso questa strada”
Bilancio di metà mandato: il sindaco Enrico Ioculano racconta, “Sono contento di aver preso questa strada”
Bilancio di metà mandato: il sindaco Enrico Ioculano racconta, “Sono contento di aver preso questa strada”

A tu per tu con uno dei sindaci più giovani d’Italia ma soprattutto uno dei sindaci che ha affrontato in prima persona l’emergenza migranti.

Ventimiglia. Mi accoglie nel suo ufficio, di mattino presto, perchè l’agenda di un sindaco è fitta di impegni, poi se sei il sindaco di Ventimiglia il lavoro non manca, anzi. Enrico Ioculano classe 1985 da giugno 2014 è il sindaco di Ventimiglia in un’amministrazione comunale composta da Partito Democratico e liste civiche e con il primo cittadino della città “porta d’Italia” abbiamo voluto fare un bilancio sull’attività e impressioni di metà mandato.

D. Come è cambiata la sua vita da giovane di Ventimiglia a sindaco di Ventimiglia?

R. “E’ cambiata parecchio. Ti stravolge la vita questa attività, non c’è mai un momento completamente di riposo e di recupero. Ma è una bella esperienza anche dal punto di vista umano è particolarmente profonda: sono contento di aver preso questa strada.”

D. Non capita tutti i giorni di avere un trentenne come sindaco, è un segnale che il PD ha voluto portare fuori dal palazzo un po’ di aria nuova?

R. “Si. A mio avviso l’auspicio è che ci sia ancora più partecipazione da parte dei giovani però fondamentalmente una riflessione dove si vuole andare è da fare sia come amministrazione e come Paese, dipende anche tanto da quello che la nostra generazione si mette a fare. Mi auguro che ci sia volontà da parte dei giovani di impegnarsi in politica o nell’attività civica, questo è l’auspicio.”

D. Referendum, Si o No?

R. “Si, senza se, senza ma!”

D. In questi due anni e mezzo quali sono stati gli interventi primari e nel frattempo cosa bolle in pentola?

R. “Quando siamo arrivati qua ci siamo trovati una situazione complicata e difficile. Questa città aveva e ha delle grandi tematiche che andavano sbloccate, a partire dal porto piuttosto che il Parco Roja, piuttosto che tutte le aree inserite nell’accordo di programma per sbloccare il Parco Roja. C’erano grandi tematiche, tipo la revisione del Puc, che comportano un grande lavoro dietro e sono spesso e volentieri di poca visibilità fino a quando non viene il giorno della svolta definitiva. Mi auguro di essere vicino alla verifica, entro fine mese, della variante per il porto, partono i lavori per la passerella ciclopedonale, ci sono altre opere in cantiere e poi successivamente andare a dedicare più tempo e più spazio come le piccole manutenzioni, una gestione più ordinata della città. Abbiamo fatto la scelta primaria di occuparci dei grandi temi, i quali potranno essere un volano per la città di Ventimiglia.”

D. Non solo grandi temi, al via in questi giorni gli incontri nei quartieri e frazioni.

R. “Certe volte il rapporto con il cittadino può venire a mancare, non tutti si informano o non si informano correttamente. Avere un rapporto uno a uno per riuscire a capire quali sono le esigenze e le difficoltà, spesso e volentieri questi incontri che facciamo settimanalmente spesso sono cose molto semplici e cerchiamo di metterle in ordine. Ma anche vivere la città nel modo più genuino possibile.”

D. Cosa manca della campagna elettorale?

R. “E’ il momento più bello, più faticoso e più divertente che ci sia, si potrebbero scrivere dei libri sulle campagne elettorali. Ti manca quell’atmosfera che si crea, o la vivi o diventa difficile da raccontare. Un’atmosfera di novità per noi, di unione e poi la cosa più bella è che in campagna elettorale conosci un sacco di persone, stai magari a ‘scornarti’ per mezz’ora poi basta guardarsi in faccia dicendosi ‘ci siamo capiti’.”

D. Che voto dai alla tua amministrazione comunale e all’opposizione?

R. “Il lavoro viene fatto ed è grosso – elencando tutte le opere svolte fino ad oggi in città – e quando siamo entrati qua abbiamo trovato una forma di diffidenza, non è stato facile recuperare l’immagine. Per tutti questi motivi voglio dare un voto positivo… Sull’opposizione? Diamogli sei…”

D. Opposizione, senza esami di riparazione a settembre?

R. “Non sono per gli esami di riparazione a settembre… (ride)”

D. Come è stato trovarsi nel mezzo dell’emergenza migranti?

R. “E’ stata un’esperienza durissima, avevo paura certi momenti di non vedere più la fine. Oltre al fatto che a volte ho dovuto agire da solo, con i pochi strumenti che hai. Dall’altra parte ti rendi conto che ti viene addosso una catastrofe umana che non è gestibile da noi e ne da tanti altri. Io devo ringraziare la città perchè tra tante difficoltà e momenti di tensione ha sempre risposto in modo positivo e dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno vissuto o vivono una situazione di disagio, disperati a volte ma mai episodi di razzismo. Ti trovi davanti a persone che spesso e volentieri non hanno più nulla, molto spesso sono inconsapevoli del posto dove stanno e sul loro futuro: questa è una riflessione che andrà fatta come sistema Paese come sistema Europa sul futuro di queste persone. Un’esperienza che a volte a purtroppo ha portato Ventimiglia alla ribalta nazionale e descritta come fosse Kabul sotto le bombe, quando nonostante tutto alcuni momenti di disagio è stata gestita: si è fatta più pubblicità negativa… Insomma un’esperienza molto forte dal punto di vista amministrativo e umano, nonostante un gran parlare quando si decide si è da soli.”