Addio a Dario Fo, il giullare da Nobel che portò il Sessantotto a Sanremo
Il premio Nobel per la letteratura nel 1997 è mancato questa notte all’ospedale Sacco di Milano
Sanremo. Addio a Dario Fo. Il premio Nobel per la letteratura nel 1997 è mancato questa notte all’ospedale Sacco di Milano dove era stato ricoverato da un paio di settimane a causa di problemi polmonari.
Attore immenso e immenso drammaturgo, regista, scenografo, impresario, scrittore e pittore, Dario Fo, che era nato a Sangiano il 24 marzo del 1926, è stato uno dei più sommi uomini di cultura del nostro tempo. Tanto amato dal pubblico quanto osteggiato dall’élite intellettuale per la sua eccentricità artistica e politica, tenne banco anche durante l’edizione più tesa e calda del Festival di Sanremo, quella del 1969.
In pieno clima sessantottino infatti Dario Fo e Franca Rame, accompagnati da 16 attori del loro collettivo teatrale e il sostegno del Partito Comunista italiano, portarono in scena a Villa Ormond un Controfestival. L’obiettivo? Come dichiararono ai media del tempo, “risvegliare le coscienze dei lavoratori” e distogliere la loro attenzione dalla kermesse, colpevole ai loro occhi di essere “un prodotto della borghesia”.
Alla notizia organizzatori e autorità municipali entrarono nel panico. Il comune concesse il proprio patrocinio ma allo stesso tempo favorì un ingente dispiegamento di forze dell’ordine di fronte all’ingresso del Casinò, che ancora ospitava il Festival. Carabinieri, agenti di polizia, soldati pronti ad ogni evenienza presidiarono il Teatro al fine di evitare incursioni da parte dei manifestanti durante la diretta. Addirittura si decise di registrarla durante la mattinata con esibizioni in playback, realizzando così un nastro da mandare in onda nel caso la contestazione impedisse il regolare svolgimento della serata.
Nonostante ciò, il diciannovesimo Festival di Sanremo tenne il suo corso, con la conduzione di Nuccio Costa affiancato da Gabriella Farinon e la vittoria di Bobby Solo e Iva Zanicchi sulle note di Zingara.