Ventimiglia, tanti bambini nella chiesa di Sant’Antonio. La storia di Maria: “E’ arrivata qui da sola”

19 settembre 2016 | 11:26
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Ventimiglia, tanti bambini nella chiesa di Sant’Antonio. La storia di Maria: “E’ arrivata qui da sola”

Il suo sogno è riabbracciare la madre e nell’attesa vorrebbe arrivare in Olanda, dove dice di avere una parente.

Ventimiglia. L’hanno soprannominata Maria, ha 14 anni ed è arrivata da sola nella città di confine. Maria ha raccontato che in Eritrea, suo paese d’origine, ha visto uccidere il padre. E così insieme alla madre si è messa in viaggio, ma una volta in Libia ha perso la mamma: non sa ancora se è viva o morta.

Dopo diversi mesi, Maria ha raggiunto la chiesa di Sant’Antonio in via Tenda e qui ha trovato una nuova “famiglia”. Il suo sogno, però, è riabbracciare la madre e nell’attesa vorrebbe arrivare in Olanda, dove dice di avere una parente.

Questa è solo una delle tante storie delle persone ospitate nei locali della chiesa“, ha dichiarato il parroco don Rito Alvarez, “Sono storie che graffiano la tua coscienza. Siamo abituati a parlare di numeri, ma non dobbiamo dimenticare che, dietro alle cifre, ci sono dei volti, delle persone, che hanno alle spalle una storia spesso molto dolorosa“.

Nella chiesa di via Tenda potrebbero essere ospitate al massimo 60 persone, ma anche oggi sono più di cento. Vengono dal Sudan, dall’Eritrea, dall’Etiopia, ma anche dal Camerun, dal Congo e dal Ciad. “Nella notte sono arrivati otto palestinesi“, ha raccontato don Rito, “Oggi prepareremo almeno cento pasti“.

Donne e bambini trovano un giaciglio per la notte nei locali sottostanti la chiesa: molti di loro si fermano pochi giorni. “Tutti vogliono continuare il loro viaggio“, ha spiegato il parroco. Nell’attesa sono i volontari ad occuparsi di loro: “Cerchiamo di regalare ai bambini un po’ di normalità“, ha dichiarato una giovane volontaria, “Li portiamo al cinema a vedere i cartoni animati o a mangiare una pizza“. I bimbi, qui, sono sereni: nonostante le privazioni e la difficoltà di trovarsi in un paese in cui si parla una lingua diversa dalla loro, i più piccoli hanno trovato un luogo sicuro.

Uno dei problemi maggiori“, ha spiegato don Rito, “E’ che spesso le donne e i bambini rimangono senza mariti e padri che vengono presi e portati nei centri del sud Italia. Così rimangono soli e aspettano il loro ritorno. E’ molto triste che le famiglie vengano divise così“.