Ventimiglia, mozioni e interpellanze non funzionano? Il consigliere Malivindi prova a “farsi sentire” su Facebook

13 settembre 2016 | 08:51
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Ventimiglia, mozioni e interpellanze non funzionano? Il consigliere Malivindi prova a “farsi sentire” su Facebook

La grillina punta il dito contro la situazione in cui versano i giardini pubblici Tommaso Reggio

Ventimiglia. “I giardini pubblici sono diventati uno scempio”. Lo scrive il consigliere di opposizione Silvia Malivindi (M5s). Ma non lo fa attraverso una mozione o un’interpellanza: strumenti da sempre a disposizione degli amministratori che però, molto spesso, non hanno grande utilità. Nell’era di Facebook, anche i politici cambiano il sistema di comunicare e si affidano al social network più noto.

“L’Assessore Campagna, diversi mesi fa, rispondendo a una mia interpellanza in Consiglio Comunale, dichiarò che l’Amministrazione aveva un progetto per i giardini”, continua la Malivindi, “Chiedo quindi in questa sede all’amministrazione: quando vi occuperete dei giardini pubblici? Non limitatevi a dire che è in programma perché l’avete già detto l’anno scorso. Adesso servono i fatti”.

“Accusatemi pure di strumentalizzazione, sciacallaggio, e altre fesserie. Non mi interessa”, conclude il consigliere, “I giardini sono in uno stato di abbandono senza eguali. Voi comandate, solo Voi potete fare qualcosa. Per favore, fatelo. Non lo chiedo da consigliere di opposizione ma da cittadina residente a Ventimiglia che ogni giorno osserva i giardini con desolazione. (A volte Ciatezi fa miracoli… Non si sa mai, ci provo)”.

La scelta di affidarsi a Facebook, il consigliere l’ha presa a malincuore:“Preferirei i canali ufficiali”, ha dichiarato Silvia Malivindi, “Ma ho notato che l’amministrazione legge i commenti sulla pagina e a volte agisce”.
E così, dopo aver tentanto con un’interpellanza che non ha avuto seguito, la grillina ha scelto il gruppo di Ventimiglia “Ciatezi”: “Questa amministrazione “giovane” sembra prediligere questi metodi”, spiega, “Per poi intervenire (a volte) solo di fronte a interventi indignati e foto che dimostrano situazioni imbarazzanti”.