Un viaggio della speranza in Messico per vedere i propri figli camminare: “Servono le cellule staminali”

28 settembre 2016 | 09:30
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Un viaggio della speranza in Messico per vedere i propri figli camminare: “Servono le cellule staminali”

L’appello di Francesco Abate: “In Italia per i miei figli non ci sono speranze. Devo portarli là, aiutatemi”

Ventimiglia. C’è un momento della vita dei propri figli che tutti i genitori ricordano: i primi passi, da soli, nella vita e nel mondo. Per quasi tutti i bambini è qualcosa di semplice, naturale. Ma così non è per Antonio e Alessio, due gemellini speciali che a quasi cinque anni non hanno mai potuto stare in piedi da soli. Il padre, Francesco Abate, non si arrende: per quei suoi figli costretti a stare a guardare gli altri bambini correre c’è ancora una speranza, ma non in Italia.

Antonio e Alessio sono affetti da tetraparesi spastica causata dalla mancanza di ossigeno al cervello durante il parto. Una paralisi che coinvolge contemporaneamente la muscolatura volontaria di tutti e quattro gli arti e che è associata a deficit della sensibilità più o meno estesi e alla perdita parziale o completa del movimento.

Per i due gemelli, in Italia, non ci sono alternative. L’unica possibilità di camminare è data dall’impiego di cellule staminali. Francesco Abate ne è sicuro: “Ho conosciuto il padre di una bambina che ha la stessa malattia dei miei figli e che, dopo una cura con le staminali, ha fatto grandi progressi e ora riesce a stare in piedi da sola”.

Il miracolo è avvenuto in Messico, a Monterrey, dove ha sede l’Hospital Universitario Dr José Eleuterio Gonzalez de l’Universidad Autónoma de Nuevo León. Qui c’è un reparto altamente specializzato per le patologie cerebrali e l’autismo. Le sole cure, però, hanno un costo di 4500,00 euro a paziente. Aggiungendo il costo del viaggio in aereo dei due bambini e dei loro genitori e il soggiorno si arriva a circa 14 mila euro: questa la cifra necessaria per tre settimane di cura. Per questo, la famiglia Abate chiede aiuto: “Avremmo bisogno che qualcuno ci aiutasse, se possibile, per raggiungere questa cifra e portare i nostri bambini in Messico”, dice Francesco, “Se qualcuno può darci una mano, gli saremo riconoscenti per sempre”.

14 mila euro sembrano tanti, ma se si pensa che potrebbero cambiare il destino di due vite allora non sono nulla: qualcuno può aiutare Alessio e Antonio?