Servizi Sociali: aiuti alle famiglie disagiate, l’assessore Nesci spiega come e dove fare richiesta

5 settembre 2016 | 13:17
Share0
Servizi Sociali: aiuti alle famiglie disagiate, l’assessore Nesci spiega come e dove fare richiesta

Da qualche giorno è possibile presentare la richiesta per accedere alla misura di contrasto alla povertà e alla esclusione sociale denominata “Sostegno all’Inclusione Attiva”

Ventimiglia. Da qualche giorno è possibile presentare la richiesta per accedere alla misura di contrasto alla povertà e alla esclusione sociale denominata “Sostegno all’Inclusione Attiva” (SIA) così come previsto dal decreto 26 maggio 2016 del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.

L’Assessore ai Servizi Sociali Vera Nesci ha accolto con soddisfazione questa opportunità e ha messo subito a disposizione i suoi uffici a supporto dell’iniziativa: “È fondamentale che i Comuni, che ben conoscono la situazione dei propri cittadini, aiutino gli utenti ad usufruire della misura sociale: gli uffici comunali verificheranno e trasmetteranno le domande e collaboreranno nella predisposizione dei progetti personalizzati di attivazione sociale e lavorativa finalizzati al superamento della condizione di povertà, al reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale”.

E così continua: “Per l’occasione gli utenti potranno recarsi il mercoledì dalle 9 alle 13 presso il Segretariato Sociale del situato nella sede comunale di piazza XX Settembre oppure prendere appuntamento ai numeri 0184 6183221 e 0184 6183203, dove riceveranno tutto l’aiuto necessario per orientarsi nella compilazione della domanda”.

Si tratta di un contributo che può variare da 80 a 400 euro mensili a seconda del numero di componenti della famiglia (erogati ogni due mesi, per un anno, attraverso una carta elettronica).

I destinatari del contributo, condizionato all’adesione a un progetto di attivazione sociale e lavorativa, sono le famiglie in condizioni di fragilità sociale e disagio economico nelle quali almeno un componente sia minorenne, o in alternativa siano presenti un figlio diversamente abile o una donna in stato di gravidanza.

Per disagio economico si intende un reddito Isee inferiore o uguale a 3 mila euro, oltre all’assenza di altri trattamenti economici o strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati. La fragilità sociale è definita da una scala di valutazione che considera vario aspetti, tra cui il numero di figli, la presenza di un solo genitore, bambini con meno di 3 anni, person4e con disabilità grave o non autosufficiente, etc.