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Referendum costituzionale, le ragioni del SI e del NO: parola a Biancheri (PSI) e Scajola (FI)

20 settembre 2016 | 18:23
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Referendum costituzionale, le ragioni del SI e del NO: parola a Biancheri (PSI) e Scajola (FI)

Sanremo. Arriverà a breve la data del referendum sulla riforma costituzionale e intanto la politica da nord a sud si sta organizzando in comitati, chi per il SI, come Pd, Psi e altri e chi per il NO come Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Sinistra Italiana, M5S ed altri. Anche qui in provincia di Imperia le segreterie politiche sono al lavoro per questa consultazione elettorale. Sia a destra che a sinistra abbiamo ascoltato le ragioni del NO e del SI.

Voterà NO Marco Scajola assessore regionale e coordinatore provinciale di Forza Italia che a Riviera24 ha detto: “Questa riforma è finta, è un finto taglio dei costi della politica, anzi costerà molto di più. Se vince il SI sarà un danno per le autonomie locali e tutto il potere amministrativo sarà accentrato da poche persone a Roma. Per non parlare poi – prosegue Scajola – che questa sciagurata riforma colpirebbe la sanità, i trasporti, la pianificazione urbanistica ed altro, quindi bisogna votare NO per tutelare i territori e proteggerli dalla cattiva politica.”

“Renzi ha fatto del referendum una battaglia personale in maniera arrogante e sottovalutando l’intelligenza degli italiani. Voteremo NO – conclude Scajola – che vuol dire garanzia e tutele maggiori per tutti.”

Voterà SI, invece, Adriano Biancheri sindaco di Olivetta San Michele e segretario provinciale del Partito Socialista Italiano: “I socialisti si schierano a favore del SI e lo riassumerei in sei punti: superare il bicameralismo, leggi in tempi più rapidi, riduzione dei costi della politica, un maggior coinvolgimento dei cittadini, più chiarezza nelle competenze stato-regioni e aumentare i rappresentanti degli enti locali a Roma.

Il parlamento sembra sempre più debole, in questo modo invece si regola con più chiarezza l’equilibrio tra parlamento e senato che si rafforzano. Con questa riforma -prosegue Biancheri – la democrazia non si riduce al momento del voto, anzi sarà più partecipativa; infatti verranno introdotti i referendum propositivi e si abbasserà il quorum. Il senato diventerà un luogo che rappresenterà regioni e comuni i quali saranno protagonisti della vita legislativa del paese. E’ chiaro – conclude il segretario PSI – che questo testo non risolverà tutti i problemi ma si approda ad un processo avviato dai socialisti 40 anni fa.”

Intanto le intenzioni di voto, secondo il sondaggio Emg – Tg La 7 del 19 settembre, al prossimo referendum costituzionale vedono una netta avanzata del fronte del “no” dove si spostano gran parte degli indecisi che portano a 4 punti ora il vantaggio sul SI. 30.1% il SI, 34.1% il NO, 35.8% gli indecisi mentre il partito dell’astensione è al 45%.