la tragedia di salvagno |
Cronaca
/
Imperia
/

Razzo alle Vele d’Epoca, appello per William McInnes dopo la condanna a 14 mesi

2 settembre 2016 | 12:47
Share0
Razzo alle Vele d’Epoca, appello per William McInnes dopo la condanna a 14 mesi

Prevista anche una causa risarcitoria, in un’altra sede processuale, in udienza ancora da stabilire

Imperia. Arriva il ricorso in appello sei mesi dopo la condanna ad un anno e due mesi di reclusione per l’americano William McInnes, perito chimico di 73 anni, in pensione dell’Iowa, residente a Saint Tropez, che durante lo sbarco dei pirati, avvenimento collaterale al raduno internazionale delle Vele d’Epoca del 2015 a Imperia, ferì gravemente ad un occhio l’agronomo Sergio Salvagno.

A pochi giorni dall’inizio del raduno delle Signore del Mare a Imperia l’avvocato Tito Schivo che difende lo skipper americano conferma: “Ci sono i presupposti per il ricorso in Appello”. Va precisato che oltre all’appello è prevista comunque una causa risarcitoria, in un’altra sede processuale, in udienza ancora da stabilire.

L’imperiese Salvagno venne colpito ad un occhio da un razzo di segnalazione partito dall’imbarcazione dello skipper americano, la “Sif of San Francisco” durante la parata in mare dei “pirati”. Salvagno era con la figlia in banchina ad assistere allo spettacolo quando venne tramortito dal razzo sparato in mezzo alla folla.

Il pm Marco Zocco che aveva coordinato l’inchiesta aveva chiesto una pena di 2 anni e 1 mese che, con il rito abbreviato in tribunale a Imperia, era stata ridotta a 1 anno e 6 mesi, oltre 400mila euro di provvisionale richiesta dalla parte civile. Il giudice monocratico Anna Bonsignorio, nella sua sentenza pronunciata il 23 marzo scorso, non solo aveva condannato William McInnes, ma anche confermato il sequestro della barca la quale va ai familiari di Salvagno e il risarcimento alla parte civile, 400mila euro, spalmato su 9 mesi.

E la difesa, rappresentata dall’avvocato Tito Schivo e Andrea Artioli, aveva chiesto di acquisire agli atti una memoria dell’imputato, assente all’udienza, con la quale spiegava che il razzo colpì Salvagno dopo che la sua traiettoria venne deviata dallo strallo dell’imbarcazione, a un’altezza di circa un metro e mezzo.