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Pedopornografia, ad essere indagato è l’ingegnere imperiese Diego Cantagallo

5 settembre 2016 | 22:03
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Pedopornografia, ad essere indagato è l’ingegnere imperiese Diego Cantagallo

Avrebbe scaricato il materiale pedopornografico non solo sul proprio computer, attraverso l’account personale, ma anche utilizzando altri pc dello studio associato

Imperia.  Avrebbe scaricato materiale pedopornografico non solo sul suo computer, ma anche utilizzando altri pc dello studio associato dove lavorava. Questa è l’ipotesi accusatoria tutta da dimostrare. Ad essere indagato nella delicata inchiesta della Procura è  l’ingegner Diego Cantagallo, 34 anni, di Cipressa. Il professionista è accusato di detenzione di  materiale pedopornografico. Con lui nell’indagine è rimasto coinvolto, ma solo con l’accusa di favoreggiamento il vicesindaco di Imperia Giuseppe Zagarella, 47 anni.

Per il principale indagato nella vicenda si parla anche di un possibile tentativo di formattazione degli hard disk. In sostanza avrebbe cercato di cancellare le tracce dei video, ma anche alcune foto che gli agenti della squadra mobile avevano trovato nel computer del professionista quando, era il febbraio scorso, era scattata la perquisizione anche a casa.

Per quanto riguarda Zagarella l’avviso di garanzia è stato notificato dagli uomini della squadra mobile di Imperia, coordinati dal vicequestore Giuseppe Lodeserto,  contestandogli di avere agito in modo da favorire, appunto, il collega e amico Cantagallo. In sostanza Zagarella, pur essendo a conoscenza di foto sospette nel computer dell’allora collega, non avrebbe presentato alcuna segnalazione agli organi di polizia.

Tutto il materiale informatico che era stato sequestrato era stato poi inviato agli specialisti della polizia postale di Genova impegnati in un ulteriore supplemento d’indagine È durante questi accertamenti che sarebbero emersi i presunti tentativi di “copertura che hanno fatto finire nei guai anche il vicesindaco. Gli inquirenti avevano iniziato ad indagare dopo che una giovane collaboratrice dello studio associato, che si era licenziata poco tempo dopo, aveva presentato una circostanziata denuncia. In sostanza, quando si trovò in ufficio, vide alcune immagini con atti sessuali tra minori sul pc dell’ingegnere. Senza esitazione segnalò l’accaduto alla polizia. Va precisato che, all’epoca in cui sono avvenuti i fatti, Zagarella non frequentava l’ufficio, in quanto convalescente per problemi cardiaci. Per quasi due anni e mezzo non è quasi mai entrato in ufficio, anche per i suoi impegni in Comune.