Oasi Park di Diano Marina sotto sequestro, arriva il ricorso al Tar del rappresentante legale

23 settembre 2016 | 14:51
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Oasi Park di Diano Marina sotto sequestro, arriva il ricorso al Tar del rappresentante legale

Erano state riscontrate grave irregolarità dal punto di vista igienico-sanitario; sgomberate le piazzole con i turisti che hanno lasciato l’area all’alba

Diano Marina. Per l’area destinata a rimessaggio dell’Oasi Park gestita dalla società “Diana Srl”, arriva il ricorso al Tar del legale rappresentante Lucio Quaglio che era stato presentato poco dopo l’ordinanza di sgombero firmata dal sindaco Giacomo Chiappori (sequestro a scopo preventivo che era stato poi eseguito il 15 settembre scorso su disposizione della Procura ndr).

Il Comune ha deciso di “resistere in giudizio” affidando l’incarico al professor Daniele Granara di Genova. Il 15 settembre scorso era scattata l’operazione di sequestro che aveva visto impegnati nove agenti della polmunicipale. Almeno 300 turisti la mattina dello sgombero erano stati allontanati dalle piazzole. Erano occupate da camper e caravan posteggiati dai vacanzieri per trascorrere l’ultimo scorcio d’estate. Dopo il blitz della polmunicipale sono stati costretti a lasciare l’area all’alba non senza polemiche contro la direzione della struttura.

Un provvedimento che faceva seguito ad un’ordinanza di inizio mese che portava la firma del sindaco Giacomo Chiappori che imponeva “l’immediata cessazione dell’attività di campeggio o qualsivoglia attività ricettiva all’aria aperta per le precarie condizioni igienico sanitarie che possono essere pregiudizio della salute pubblica”. “Quello – fanno sapere dal comando della polizia municipale – è un’area di rimessaggio e non può essere considerato un campeggio”.

L’Asl 1 Imperiese, durante un sopralluogo, aveva riscontrato diverse irregolarità e anomalie. In particolare “le precarie condizioni igienico sanitarie e di pulizia rilevate in alcuni blocchi di servizi igienici, visto il regolamento dell’area di sosta Camper Oasi Park, dal quale si evince l’impossibilita del gestore di vigilare sulla corretta osservanza dello stesso, si ritiene che tale situazione, dal punto di vista igienico-sanitario, può essere di pregiudizio per la salute pubblica, per tanto si propone l’emissione di ordinanza sindacale ai sensi dell’ ART. 40 Regio decreto 27 Luglio 1934, n. 1265 nei confronti del legale rappresentante della società Diana SRL e gestore dell’area di rimessa veicoli, finalizzata all’immediata cessazione dell’attività di campeggio o qualsivoglia attività ricettiva all’aria aperta”.