Nasceva oggi Giovanni Ruffini, patriota e scrittore che con le sue opere aprì la Riviera al turismo internazionale
In particolare il romanzo Il Dottor Antonio (1855) carpì le attenzioni dei nobili inglesi, da lì in poi sempre più affascinati dal Ponente Ligure
Imperia. Il 20 settembre 1807 nasceva a Genova Giovanni Domenico Ruffini, colui che attraverso la sua opera rese la Riviera internazionale.
Se il Ponente Ligure, la sua natura incontaminata, tanto suggestiva quanto selvaggia, cominciò ad essere meta prediletta della nobiltà inglese dopo la metà dell’Ottocento, è senz’altro merito di questo grande patriota e scrittore italiano e in particolare dei suoi romanzi Il Dottor Antonio e Ritorno a Sanremo.
Nel primo (1855) Ruffini racconta l’incontro a Bordighera tra Lucy Davenne, giovane e fragile contessa inglese dalla salute assai cagionevole, e il dottor Antonio, un esule dal Regno di Sicilia condotto nella città delle Palme. Protagonista l’amore, quell’amore intenso e mai dichiarato che si consumerà tragicamente sullo sfondo delle lotte risorgimentali per l’Unità d’Italia, e insieme dentro le bellezze paesaggistiche di una terra sconosciuta. Ruffini mostrò una tale abilità descrittiva che l’opera carpì l’attenzione dello straniero oltre Manica. Un autentico caso storico e letterario dietro il quale, addirittura, tutti i britannici che cominciarono a recarsi abitualmente a Bordighera, erano soliti chiedere di poter visitare la “Locanda del mattone” dove la dolce Lucy aveva ricevuto le cure del medico.
Il Dottor Antonio cambiò le forme del turismo nel Ponente, tanto che nella sua successiva fatica letteraria, pubblicata nel 1865 sulla rivista inglese Macmillan’s Magazine – ne segnalò tutti i cambiamenti più intriseci. Ritorno a Sanremo illustra infatti i progressi urbanistici e turistici (si pensi alla costruzione dell’’Hotel de Londres, dell’Hotel d’ Angleterre, dell’Hotel Victoria, dell’Hotel de la Grande Bretagne nonché all’inaugurazione della ferrovia Genova – Nizza), che interessarono il territorio in soli sette anni, dal 1857 al 1864, trasformandolo in breve tempo da agglomerato di paesini di pescatori e di piccoli commerci a stazioni di soggiorno internazionale e colonia britannica.
Tra gli altri testi di Ruffini ricordiamo inoltre Lorenzo Benoni (1853) e il libretto d’opera del Don Pasquale di Donizzetti. Ruffini, che morirà il 3 settembre 1881 a Taggia, dove a Villa Eleonora aveva trascorse gran parte della sua infanzia e adolescenza, visse a lungo in esilio, prima per sfuggire alle persecuzioni contro la Carboneria, dopo l’Unità in volontario distacco.