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Moda e design: la bellezza salverà il mondo

30 settembre 2016 | 09:17
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Moda e design: la bellezza salverà il mondo

Design e moda possono, e a mio avviso devono, avere punti di contatto facilmente intuibili e spiegabili anche solo attraverso un comune denominatore: l’impatto della cultura italiana nel mondo

Si è appena conclusa a Milano, la settimana della moda italiana che come da tradizione viene dopo quelle di New York e Londra. Ho seguito alcuni eventi e incuriosito riprendo un discorso affrontato in passato: design e moda quale legame? Guardando al binomio “design e moda” si intravedono aspetti legati da una comune radice “culturale” che si snoda attraverso una serie di punti di vista legati alla comunicazione, alla produzione, all’imprenditorialità e perchè no al piacere di un modo di vivere .

E’ innegabile che le sinergie, trovando spazi comuni di crescita, portino vantaggi nel suo complesso. La moda è regina della cultura del consumo rappresentando una prima commistione con il design che possiamo definire attraverso la la “cultura dell’abitare”. Con uno sguardo al contesto sociale italiano, quella che definiamo cultura dell’abitare viene percepita quale un valore primario, che si realizza attraverso la ricerca della qualità negli ambienti vissuti e nel modo di vivere. Complementi e tessuti d’arredo, oggetti, abiti. E’ il nostro modo di vivere, di vestire, di “essere” che alimenta e regola i valori sulla quale si daranno risposte attraverso la sperimentazione dei designers, attenti a dare risposte a precise domande.

L’influenza della moda nel design degli interni ha un forte accento culturale intorno agli anni ’80, sperimentazioni di colori e forme portano il mondo della moda molto vicino al mondo dell’abitare, contaminazioni e sperimentazioni, spesso esagerate, quasi gridate. La tendenza era legata all’osare una gestualità progettuale volta a “stupire” con , a mio avviso, un atteggiamento più consumistico. Oggi, la consapevolezza e l’attenzione alle risorse, ai materiali, all’ambiente, ci porta ad un’attenzione diversa, meno scenografica e più legata agli aspetti funzionali ed eleganti, che abbiano la capacità di durare nel tempo, costruito sulla persona che lo vive nel quotidiano.

Design e moda possono, e a mio avviso devono, avere punti di contatto facilmente intuibili e spiegabili anche solo attraverso un comune denominatore: l’impatto della cultura italiana nel mondo. Oggetti di design e abiti di grandi stilisti italiani sono esposti nei più grandi musei del mondo riconoscendone una unità culturale che si esprime ormai anche e soprattutto durante i grandi eventi legati a moda e design quali il salone del mobile e la settimana della moda che si tengono a Milano. Un palcoscenico, quale luogo comune di aggregazione, dove i migliori attori si integrano e comunicano attraverso pensieri, parole e azioni integrate.

Moda e Design quale commistione? Il connubio tra alta moda e design va di pari passo con l’importanza che la presentazione e la fruizione dei prodotti ha assunto nell’affermazione estetica di un brand. In passato, era una rara eccezione che uno stilista si unisse ed affidasse ad un architetto per interpretare il pensiero del suo marchio, trasformando gli spazi espositivi e di vendita in spazi d’autore dove poter sperimentare design d’avanguardia.

Sempre più spesso, nell’ultimo periodo, l’incontro tra architetti e case di moda sta dando vita a progetti particolari dove la scelta dei materiali, delle forme, delle tonalità crea commistioni interessanti con lo stile del brand definendone l’immagine degli spazi. Insomma un legame vivace e produttivo, una commistione che anche a livello locale può portare una visione differente tra moda e design, dove la bellezza del nostro territorio e le grandi professionalità potrebbero portare risultati importanti, coinvolgendo gli attori principali dei due mondi a favore della collettività che è sempre alla ricerca del bello, un bisogno primario di espressione, in modo attivo e produttivo, perchè “La bellezza salverà il mondo” (Fëdor Dostoevskij, L’idiota, 1869)
Paolo Tonelli
www.paolotonelli.com
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