La donazione del pastificio Morena aiuterà un bimbo malato di microcefalia

26 settembre 2016 | 09:44
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La donazione del pastificio Morena aiuterà un bimbo malato di microcefalia

A memoria di questo gesto, una partita di sacchetti di carta con il logo del pastificio ventimigliese e l’immagine di due bimbi che mangiano un gelato.

Ventimiglia. Da sempre sensibile alle tematiche sociali e pronto a far del bene, anche questa volta il Pastificio Morena di Ventimiglia si fregia di una bella storia, grazie all’aiuto economico che, attraverso l’Associazione Cuore d’Angelo, ha deciso di sostenere per le cure di un bimbo di Schiavonea (in Provincia di Cosenza) affetto da microcefalia.

Disperati i genitori Loredana e Vito spiegano che il proprio figlio di sei anni “non cammina, non mastica ed è cieco”. Da anni è in cura al Policlinico Bambin Gesù di Roma e la speranza dei propri cari è riuscire a migliorare la sua qualità di vita, attraverso il trattamento di restaurazione neurologica. Il centro in cui praticano questo tipo di terapia si chiama Cimer e si trova a Cuba. “Purtroppo non abbiamo la possibilità economica per affrontare il viaggio e la permanenza così lontano da casa. Inoltre, nostro figlio deve fare riabilitazione neuromotoria e psicomotoria 3 e anche 4 volte alla settimana; ed è tutto a pagamento”.

In risposta a questo appello così accorato, Cuore d’Angelo di Lecce si è così messa in moto visto che fine della propria essenza associativa è la promozione di attività di recupero e riaffermazione del diritto dell’essere umano di essere momento centrale della società.

Grazie, dunque, al contributo economico elargito dal Pastificio Morena, un’altra piccola goccia di bene si sta realizzando. E perché questo gesto sia momento di sensibilizzazione sociale anche sul nostro territorio, al Pastificio in questi giorni è arrivata una partita di sacchetti di carta con impresso il logo del pastificio ventimigliese affiancato dall’immagine di due bimbi che mangiano un gelato… perché “i bambini sono il senso della nostra vita. Diamo alla loro vita un senso”.