Cento euro per attraversare il confine di Stato, il passeur ti avverte al telefono
Tra i trafficanti di uomini al confine di Stato dove passano i migranti che sognano l’Europa
Ventimiglia.La via della libertà è la condotta dell’acquedotto che collega Ventimiglia a Mentone. Cento euro che finiscono nelle tasche del passeur pachistano, marocchino o tunisino e per i profughi arrivati da Eritrea, Gambia e Senegal il viaggio verso l’Europa può continuare.
Quella strada così impervia e pericolosa si percorre passando da Grimaldi, penetrando nella fitta boscaglia per poi raggiungere una piazzola dell’autostrada verso la Francia. Ecco come i clandestini dei giorni nostri superano, pagando anche 400 euro, il confine senza essere controllati. Samir, marocchino, di questo “traffico di essere umani” ne ha fatto un business: “Mi contattano al telefono, il numero lo hanno avuto da altri loro connazionali che ho portato lungo l’autoroute della Costa Azzurra. Superare il confine è semplice. I clandestini salgono da Grimaldi per inerpicarsi lungo la collina fino a salire sul viadotto autostradale”. E a quel punto che i profughi devono avere la massima fiducia nel passeur. “Gli mando un messaggio che è il segnale per raggiungermi sulla piazzola dove li attendo con una vecchia auto. Se la polizia dovesse fermarmi rischio poco: la vettura è di scarso valore e possono sequestrarla. Il rischio più alto lo corro io perché possono arrestarmi”.
Ma i soldi che Samir riesce ad intascare sono veramente tanti e quindi può correre il rischio di essere “catturato” dalla polizia. A volte i passeur riuniscono più clandestini per trasferirli perché un unico viaggio renda più possibile. Uno come Samir può arrivare a guadagnare anche 10 mila euro al mese. E non ci sono solo uomini da far passare dalla Riviera alla Costa Azzurra, ma anche donne e bambini. Ma per raggiungere la via della condotta dell’acquedotto gli immigrati rischiano di morire: il passo della morte è caratterizzato da uno stretto passaggio su un alto strapiombo che negli anni ha mietuto molte vittime. Nella boscaglia tutta intorno ancora oggi si trovano documenti e i resti dei bivacchi dei clandestini che attendono Samir ed altri trafficanti di uomini per poter sperare di oltrepassare la frontiera senza controlli. Ma l’attenzione deve essere sempre massima perché la gendarmeria a volte si nasconde all’inizio delle strada asfaltata e i tanti Samir finiscono in manette.
Della vicenda si è occupata anche la rubrica del Tg1 “Tv7” che questa sera trasmetterà un ampio reportage.