A Imperia si parla di elezioni anticipate, ma nessuno stacca la spina a Capacci

Situazione politica in bilico a Imperia, ma il sindaco Capacci si sente tranquillo
Imperia. Ma davvero si andrà a elezioni anticipate? Alla primavera del 2018 manca ancora un anno e mezzo abbondante, e nelle segreterie di partiti e movimenti c’è chi pensa di non essere ancora pronto per la nuova sfida. E poi, chi si prende la responsabilità di “staccare la spina” a Capacci?
Una cosa è certa nel centrodestra, già sono cominciate le manovre: mentre Marco Scajola, assessore regionale all’Urbanistica, punta a coinvolgere Lega e altre forze di destra in un progetto come quello vincente di Toti in Regione, suo zio Cladio pare orientato invece su un’intesa più moderata. E spuntano i primi nomi di possibili candidati, come l’ex vicesindaco Luca Lanteri, ed Enrico Lauretti, già capo del Dipartimento comunale dei Lavori pubblici.
La fotografia è abbastanza nitida: i rapporti tra il sindaco e due assessori (Zagarella e De Bonis) sono piuttosto tesi da settimane e i venti di crisi soffiano già dalla scorsa estate prima ancora dell’inizio delle Vele d’Epoca. Come non ricordare quel consiglio comunale andato deserto dopo tre appelli del presidente Diego Parodi? La stabilità politica è tutt’altro che solida.
Eppure il sindaco Carlo Capacci appare tranquillo. Lo ha detto a Riviera24 ancora sabato scorso. Per nulla preoccupato neppure per un’eventuale mozione di sfiducia che la minoranza sta per presentare. “Troppe chiacchiere e poi si assumano le loro responsabilità”, dice il primo cittadino. Ma la navigazione della barca verso la fine del mandato è incerta. Ci sono nodi importanti da sciogliere, temi “caldissimi” che non possono essere più rimandati: dal porto ai rifiuti, al caso depuratore e alla gestione idrica da passare a Rivieracqua.
Per Forza Italia c’è una certezza: “Mai come ora emerge in tutta la sua gravità e irreversibilità la crisi politica dell’attuale maggioranza. E la causa del disastro amministrativo che ha messo in ginocchio la città è tutta politica: una coalizione improponibile, disarticolata e confusionaria”.