Ventimiglia, vita al campo CRI: 467 migranti attendono di conoscere il loro destino

29 agosto 2016 | 11:55
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Ventimiglia, vita al campo CRI: 467 migranti attendono di conoscere il loro destino

Fa paura la possibilità del rimpatrio. Ad oggi solo in 8 hanno chiesto asilo in Italia

Ventimiglia. È stabile e tranquilla la situazione al centro di accoglienza per migranti in transito gestito dalla Croce Rossa al Parco Roja, dove sono presenti, ad oggi, 467 migranti, quasi tutti sudanesi.

Aperto un mese e mezzo fa, il campo ha visto transitare 1400 stranieri dei quali otto hanno richiesto asilo in Italia e, nell’attesa di essere trasferiti negli appositi centri SPRAR, continuano a soggiornare nella struttura di Bevera.

La vita del campo è fatta di attese. I migranti giocano a calcio, seguono corsi di lingua, telefonano alle famiglie rimaste nel paese d’origine e, da qualche giorno, grazie all’acquisto di due rasoi elettrici, hanno iniziato l’attività di “barbiere”. Ancora non si sa cosa succederà a chi decidesse di lasciare la struttura.

La notizia del rimpatrio di quaranta sudanesi è circolata anche tra gli ospiti del campo che, preoccupati, hanno iniziato a chiedere agli operatori della Croce Rossa quale destino li attenda. Ai migranti è stato suggerito di non allontanarsi dal centro di accoglienza perché, una volta fuori, potrebbero incorrere facilmente in controlli da parte della polizia.

Fino ad oggi la “regola dei sette giorni”, secondo la quale dopo una settimana gli stranieri che non avessero fatto richiesta d’asilo avrebbero dovuto lasciare il campo, non è ancora stata applicata: gli ospiti possono dunque soggiornare al Parco Roja tutto il tempo che vogliono.