Ventimiglia, l’ex tesoriere accusato di essere un ladro è il nuovo presidente del centro culturale islamico

18 agosto 2016 | 20:10
Share0
Ventimiglia, l’ex tesoriere accusato di essere un ladro è il nuovo presidente del centro culturale islamico
Ventimiglia, l’ex tesoriere accusato di essere un ladro è il nuovo presidente del centro culturale islamico
Ventimiglia, l’ex tesoriere accusato di essere un ladro è il nuovo presidente del centro culturale islamico
Ventimiglia, l’ex tesoriere accusato di essere un ladro è il nuovo presidente del centro culturale islamico
Ventimiglia, l’ex tesoriere accusato di essere un ladro è il nuovo presidente del centro culturale islamico
Ventimiglia, l’ex tesoriere accusato di essere un ladro è il nuovo presidente del centro culturale islamico

El Houssine Et-Taia: “Contro di me e contro l’Imam accuse infondate. Chakib Abdelhak è un uomo violento”

Ventimiglia. Colpo di scena nel centro culturale “Fratellanza islamica” di via Aprosio. Dal 13 agosto, a seguito di nuove elezioni, il presidente è El Houssine Et-Taia: l’ex tesoriere accusato da Chakib Abdelhak di aver rubato tutti i soldi presenti sul conto corrente postale intestato all’associazione.

“Non è vero niente”, si difende El Houssine Et-Taia, “E ho le prove per dimostrarlo”. Carte alla mano, il nuovo presidente del centro mostra i documenti dei settanta associati. Tra di essi, ci sono venti donne. “Hanno gettato fango su di noi, su di me e sull’Imam Mohammed Babi. Ma io a prendere quei soldi ero autorizzato e se l’ho fatto è perché quei fondi sono stati raccolti per pagare l’Imam e le spese di gestione del centro. Se non lo avessi fatto sarebbero spariti”.

La lite tra i due magrebini sarebbe nata a seguito di prestiti negati: l’ex tesoriere Et-Taia si è rifiutato più volte di prelevare soldi dal conto come invece avrebbe richiesto Chakib. “Quei soldi non sono miei, non li posso imprestare a chi me li chiede”, spiega El Houssine Et-Taia, “Sono soldi di un’associazione e le regole vanno rispettate”.

Tante le accuse nei confronti di Chakib Abdelhak, nei confronti del quale l’Imam e i suoi seguaci hanno sporto ben sei denunce, non solo presso il commissariato di polizia e la caserma dei carabinieri, ma anche presso l’ambasciata del Marocco. E’ proprio al Consolato che l’ormai ex presidente, accusato di aver acquistato il titolo tramite brogli al momento del voto, si era rivolto per denunciare le presunte scorrettezze dell’Imam Babi. Ma ad essere vittima, di episodi di violenza sia verbale che fisica, per ora sarebbe stato solo ed esclusivamente il giovane Imam al quale Chakib ha sputato in faccia di fronte ai fedeli prima di minacciarlo di morte.

“E’ un uomo violento”, dice di lui El Houssine Et-Taia, “In un’occasione ha anche rovesciato il tavolino di un bar. E per farsi ascoltare lancia accuse infondate su di noi. Dice che il nostro Imam è integralista? Ma come potrebbe esserlo! Ha incontrato persino il vescovo Suetta! E’ entrato nelle chiese a pregare insieme ai cattolici e non ha nessun problema a far partecipare le donne al voto. Semmai il contrario”.  Integralista, a quanto sembra, sarebbe invece proprio Abdelhak che, durante una manifestazione a Ventimiglia avrebbe urlato in arabo frasi non propriamente “pacifiche”.

Per tutti questi motivi, i soci del centro culturale “Fratellanza islamica” hanno deciso di togliere l’incarico a Chakib, accusato di non aver formato il direttivo nei tempi concordati, di aver maltratto i soci, di aver molestato alcune donne e di aver diffamato l’Imam diffondendo notizie infondate.