Terremoto, sveglia all’alba con scossa è finita la missione per Bongiovanni di Pompeiana

26 agosto 2016 | 14:41
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Terremoto, sveglia all’alba con scossa è finita la missione per Bongiovanni di Pompeiana
Terremoto, sveglia all’alba con scossa è finita la missione per Bongiovanni di Pompeiana
Terremoto, sveglia all’alba con scossa è finita la missione per Bongiovanni di Pompeiana

Crolla la casa all’ingresso del paese: i tecnici e Scott costretti alla ritirata, la zona ora è solo accessibile ai vigili del fuoco

Amatrice. Missione finita per “Scott”, il golden retriever di nove anni, Giovanni Bozzano di Albenga, Andrea Bongiovanni di Pompeiana e Alessio Aloia di Finale Ligure. Amatrice è ormai alle spalle dopo due giorni di lavoro tra le macerie del paese devastato dal sisma. La squadra del Soccorso Cinofilo Liguria, con la sua base operativa a Zuccarello, torna a casa. Troppo pericoloso poter operare per le squadre di volontari anche in una situazione critica come quella vissuta questa mattina all’alba quando la terra ha creato per l’ennesima volta. “La tenda alle 6,28 ha cominciato a muoversi da una parte all’altra. Era una scossa di magnitudo 4,8. Tremenda. Ci siamo svegliati di colpo e abbiamo visto una casa a 150 metri dal nostro campo base crollare come un castello di carte – raccontano i tre volontari del SCL – Avremmo dovuto lavorare anche questa mattina, sempre nel centro di Amatrice, ma quella scossa ha fatto crollare anche una casa all’ingresso del paese e l’area ora è diventata una zona rossa. Solo i vigili del fuoco possono accedervi”.

scl

Dall’inferno del paese fantasma fa ancora più impressione sentir parlare la squadra di tecnici liguri in missione in centro Italia di cadaveri recuperati, feriti gravi, ma anche di persone disperse. “Ogni casa – dice Giovanni Bozzano, responsabile del SCL – ha una storia a sé. Come quella di quella donna, incinta di 4 mesi, morta dopo essere stata sepolta dalle macerie, mentre il maresciallo era fuori casa perché in servizio. O di quella donna sulla settantina che questa mattina ha chiesto di essere accompagnata in una sorta di cimitero provvisorio con le salme per riconoscere sua figlia. Uno strazio per tutti, anche per noi soccorritori che abbiamo vissuto sulla pelle scene di dolore e disperazione di questa povera gente che ha perso tutto e tutti: casa e affetti”.

Quando mercoledì scorso erano arrivati ad Amatrice, avevano viaggiato tutto il giorno sul Cemoco, il centro mobile di coordinamento, con viveri e attrezzature. “Avevamo un’autonomia di quattro giorni – raccontano i tre tecnici – Ieri sera però abbiamo mangiato con altri soccorritori al campo base. Questa mattina eravamo pronti a partire per una nuova missione, ma ci hanno fermati perché l’area d’accesso al paese era impraticabile”. Ma c’è anche un’altra ragione per la quale i cinofili rientrano in Liguria. Dopo 72 euro dall’evento i cani fanno fatica a lavorare. “Certo, quella è la norma, ma di fatto ora inizierà la fase di bonifica delle zone devastate dal sisma. La speranza è quella di non trovare altri morti la sotto”.