Taggia, dopo le proteste scatta l’ordinanza di messa in sicurezza delle ex Caserme Revelli

4 agosto 2016 | 16:04
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Taggia, dopo le proteste scatta l’ordinanza di messa in sicurezza delle ex Caserme Revelli

Il 28 luglio scorso, un gruppo di cittadini, aveva scritto una lettera aperta al sindaco Vincenzo Genduso per denunciare le pessime condizioni in cui versa un’area frequentata abitualmente da giovani e anziani

Taggia. Scatta l’ordinanza per la messa sicurezza dell’area delle ex Caserme Revelli. Il 28 luglio scorso, un gruppo di cittadini, aveva scritto una lettera aperta al sindaco Vincenzo Genduso per denunciare le pessime condizioni in cui versa un’area frequentata abitualmente da giovani e anziani.

“Ci risulta che le caserme ora dovrebbero appartenere al Comune di Taggia e che presto – si legge nella lettera consegnata al sindaco – dovrebbe andare all’appalto la costruzione di un nuovo campo sportivo. Ciò nonostante lo stesso comune attraverso i suoi dipendenti, pare scarichi materiale inerte, pietre ecc…, nel retro delle Caserme.”
Questo è solo uno dei problemi che viene evidenziato dai cittadini che proseguono la loro lettera evidenziando che “in tutta l’area è cresciuta erba che a tutt’oggi essiccata, diventerebbe un pericolo d’incendio se qualche malintenzionato gli desse fuoco”. Un altro aspetto che viene sottolineato riguarda la forte velocità dei veicoli in transito: “a tutte le ore mettono in pericolo la vita di bambini, anziani ed animali che normalmente frequentano il cosiddetto parco, se fosse curato”.

L’ordinanza odierna prende, nella sua quasi interezza, spunto da questa lettera aperta al Sindaco (sembra però sia stata spedita anche a Prefetto e Presidente della Provincia). Nel testo del documento si impone di realizzare opere idonee per impedire l’accesso all’area a mezzi non autorizzati . Si ordina poi di bonificare e mettere in sicurezza la zona (immobili compresi) entro trenta giorni. Verranno anche verificati i titoli ad occupare gli immobili da parte di molti soggetti che occupano il compendio. Sembra infatti che alcuni di loro siano li abusivamente.