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Sinfonica di Sanremo, Fistel Cisl: “I dipendenti non godono di privilegi e aspettano risposte dal Comune e dal Cda”

6 agosto 2016 | 10:54
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Sinfonica di Sanremo, Fistel Cisl: “I dipendenti non godono di privilegi e aspettano risposte dal Comune e dal Cda”

Risposta in merito alle dichiarazioni del Presidente Maurizio Caridi

Sanremo. La Fistel Cisl Liguria, in merito alle dichiarazioni del Presidente Maurizio Caridi,  ribadisce che se i “privilegi” a cui si riferiva e di  cui starebbero godendo i professori d’orchestra o ai quali gli stessi dovrebbero rinunciare, rappresentano un contratto integrativo disdettato unilateralmente nel 2002 dalla Fondazione e previsto dal contratto nazionale, siamo fuori strada.

Lo stesso contratto nazionale a cui fanno capo le Istituzioni Concertistico Orchestrali come la Sinfonica di Sanremo, che è fermo economicamente da oltre 10 anni,  in una Fondazione con 3 anni di contratto di solidarietà e altri due anni da qui in avanti di adesione ad un ulteriore ammortizzatore sociale con ovvie riduzioni in busta paga, oltre a questo un blocco totale del pagamento delle trasferte da gennaio di quest’anno. Per intenderci, l’Orchestra svolge concerti anche a grandi distanze da Sanremo e per i Professori non è prevista nessuna diaria o buono pasto, con giornate che iniziano alle volte alle 10 del mattino e finiscono alle 3 di notte.

In questa situazione economicamente drammatica dovremmo usare tutti più cautela; perché se condividiamo lo sforzo di sollevare l’attenzione sui gravi problemi di bilancio dell’Istituzione, l’Istituzione Orchestra Sinfonica di Sanremo, rimane pur sempre l’insieme di numerose professionalità altamente specializzate che conoscono il loro lavoro e lo continuano a difendere facendolo con professionalità e dedizione, e come non ci si improvvisa a suonare uno strumento all’interno di una compagine orchestrale con delle regole e dei ruoli ben precisi ,così non ci si dovrebbe improvvisare in dichiarazioni.

Nella recente storia della Sinfonica di Sanremo, almeno da quando è diventata Fondazione, i frequenti cambi di Presidenti e consigli di amministrazione, le logiche di partito, le gestioni poco chiare, le auto assunzioni, le poche o nulle competenze per quanto concerne la musica classica da parte dei CDA, non ha giovato sicuramente alla Fondazione.  Non vorremmo che la storia si ripetesse e lanciamo un monito a tutti affinché si vigili su questo e su molti altri pericoli; tali insuccessi ed errori rappresenterebbero davvero un ulteriore schiaffo morale nei confronti dei dipendenti della Sinfonica di Sanremo.

Per la Fistel Cisl i dipendenti della Fondazione Sinfonica attualmente stanno godendo di non privilegi e continuano a non avere risposte chiare su come il Comune e  il CDA risolverà i problemi, soprattutto economici, della Fondazione stessa. Vorremo chiarezza e concretezza su tanti aspetti, ad esempio sull’accordo con il Teatro Carlo Felice di Genova e sull’impegno della Fondazione nei diversi progetti; vedi IME, Area Sanremo e Santa Cecilia, quali garanzie economiche danno? Come viene coinvolta la Fondazione? Che coperture economiche dà il Comune in caso di fallimento dei progetti?. Questa volta però, visto che abbiamo lasciato passare quasi un anno di tempo dall’annuncio di questi progetti, non ci accontenteremo più di slogan o di parole, richiederemo con sempre maggiore frequenza piani di fattibilità e bilanci articolati per ogni voce di spesa. Nello stesso sito del progetto IME ad esempio è scritto:

La Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo mette a disposizione la logistica per le lezioni e le iniziative collegate: aule, strumenti musicali, tecnologie, personale di segreteria, uffici e organizzazione comunale, spazi espositivi per altri eventi Expo, coinvolgimento delle realtà del territorio. Secondo il programma e la disponibilità, è prevista la partecipazione dei maestri dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo.”

Leggendo tale fonte, altamente ufficiale in quanto presente sul sito IME, come si fa a non avere ancora previsto il costo di questo progetto illudendo i dipendenti della Fondazione che sia totalmente a costo zero?

E a quando gli atti concreti da parte del Comune sulla sede della Sinfonica? Sui contributi straordinari e una Convenzione che permetta di coprire le spese ordinarie?

In un momento di grossi sacrifici come questo, nel quale Sindacati e dipendenti hanno trovato l’ennesimo modo per tirare avanti tramite il Fondo di Integrazione Salariale (FIS), non possiamo sorvolare su spese che potrebbero non portare a nulla e rappresentare un ulteriore buco nel bilancio già logoro della Fondazione.

Troppi errori sono stati fatti in passato, troppi posti di lavoro si sono persi, troppi tagli e troppe manovre intorno all’Orchestra. Il lavoro dei dipendenti dietro al quale vi sono delle famiglie è da rispettare e da tutelare sia con le parole che con i fatti. Per aprire tavoli di collaborazione servono temperanza, chiarezza e merito, da parte di tutte le Parti Sociali coinvolte.