Sanremo, il resoconto del Festival dei Boschi

17 agosto 2016 | 09:36
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Sanremo, il resoconto del Festival dei Boschi

Domenica 7 agosto si è svolta sul prato di San Romolo la manifestazione promossa dall’Assessorato al Turismo, Cultura e Manifestazione di Sanremo con l’associazione Popoli in Arte e con il contributo del Casinò di Sanremo

Sanremo. Domenica 7 agosto si è svolta sul prato di San Romolo la seconda edizione del Festival dei Boschi, manifestazione promossa dall’Assessorato al Turismo, Cultura e Manifestazione di Sanremo in collaborazione con l’associazione Popoli in Arte, sempre della città matuziana, e con il contributo del Casinò di Sanremo.

La giornata è stata all’insegna dei temi di Natura, Comunità ed Arte, presentati dal Cantastorie Daniel Delministro nell’illustrare la cornice dell’intero evento: quella dell’educazione popolare.

Ogni persona porta un suo sapere, una sua esperienza ed una sua competenza: artistica, botanica, storica, sportiva, tutte tenute da professionisti od esperti riconosciuti dei vari campi naturalistici o artistici che hanno gestito tutte le attività della giornata, raccolti intorno all’associazione Popoli in Arte e resi gruppo dalla formazione offerta loro per questo stesso evento.

La giornata è stata ricca di moltissime attività, tanto seguite che diverse hanno dovuto ripetersi più volte rispetto a quanto programmato.

Il mattino ha visto soprattutto partire diverse escursioni, da quelle concentrate sulla fauna a quelle più lunghe ed impegnative, da quelle sulle due ruote fino a quelle che hanno materialmente spostato le persone di pochi metri, ma facendo loro esplorare il vastissimo mini-mondo delle piante.

Il pomeriggio ha visto invece lo svolgersi di moltissimi laboratori artistici, non solo per bambini ma anche per adulti o soprattutto intergenerazionali.

Arte-terapia, land-art, teatro corporeo, artigianato ed arte, canto, narrazione e musica: queste alcune delle competenze che si sono trasformate in laboratori quali costruire piccoli rifugi, inventare storie ed amuleti, intrecciare sterpi a costruire capanne, cacciare cervi, ritrovare la manualità nel lavorare la lana o l’argilla, creare opere aeree con ciò che la natura offre sul terreno, riscoprire la propria voce come strumento musicale già accordato, riscoprire i propri passi attraverso la maestria di musicisti che hanno accompagnato i balli tradizionali e molti laboratori da metà pomeriggio in avanti.

La sera è stata all’insegna del ballo: tradizionale, tarantolato, celtico, libero e grazie al buon tempo non è mancata l’osservazione delle stelle. Molte le persone salite apposta per queste ultime attività serali, che hanno incrementato il già piuttosto elevato numero di presenze (più di 300 persone paganti!).

Altra peculiarità di tale giornata è stata la modestia: non inteso come pochi eventi, ma anzi. Tra escursioni e laboratori il piano è stato ricchissimo e richiestissimo, ma non ha monopolizzato il prato come avrebbe potuto: giungendo San Romolo si capiva immediatamente ci fossero eventi sparsi per tutta la zona, ma nulla avrebbe impedito ad una famiglia di fare il solito picnic. E questa possibilità di scelta è stato uno dei fattori che ha portato un afflusso continuo di gente, tra i numerosi saliti apposta e quelli che già presenti si sono incuriositi, per essere poi rapiti dall’abilità del Cantastorie, dalla musica o dal passaparola.

Modestia è stata anche la parola d’ordine dell’organizzazione: silente e precisa (non sono da dimenticare le navette gratuite organizzate per la giornata, con autista e guida dedicati), che ha raccolto forse per la prima volta nella città matuziana artisti ed esperti assolutamente differenti tra loro, chiedendo solo loro di diventare gruppo e fornendo loro la formazione e l’occasione per dimostrarlo, con una organizzazione partecipata e trasparente, che già a fine evento stava mettendo assieme i pezzi per migliorare quello dell’anno prossimo e gli altri della stagione a venire.

Popoli in Arte potrebbe essere il risolutivo nome a riunire gli artisti di zona e non solo, per di più verso un obiettivo sociale: far riprendere coscienza del fatto che l’educazione è popolare. E che l’arte, per essere tale, è popolare.

Maggiori informazioni su Evento FB Festival dei Boschi, Pagina FB Popoli in Arte | 340 35 09 245.