San Rocco e la sua Pieve a San Bartolomeo al mare, la tradizione d’agosto

I ceri da benedire in chiesa durante la messa e esporre, in caso di procella, alla finestra di casa
San Bartolomeo al Mare. A San Bartolomeo al mare, un tempo del Cervo, c’era la tradizione di onorare San Rocco, andando tutti in pellegrinaggio dai comuni del Golfo vicini, presso l’omonima Pieve, tuttora esistente.
La tradizione vuole che San Rocco, di passaggio in questi luoghi (loc.San Simone e borgata Freschi), si sia sdraiato a riposare su una roccia lasciando su di essa l’impronta del proprio corpo (esiste il sasso). “Qui, a turno, il parroco di ogni comune celebrava la santa Messa. Dopo la benedizione e l’ite missa est, ognuno rientrava al proprio focolare domestico. Ricordo che mia mamma portava da casa un cero per farlo benedire ed esporlo, in caso di procella, alla finestra Era una specie di effetto protome protome”, spiega Luigi Diego Elena, storico e studioso locale. Si faceva merenda con pane olio e aceto, pane burro e zucchero, il pussun (pane e pomodoro), pane vino e zucchero. “Erano le nostre merendine a chilometro zero – ricorda lo studioso – Naturalmente, chi aveva il fido cane, lo portava con sè, per parteciparlo del rito. Era anche una gara tra chierichetti a servir la Santa Messa.
Un onore e privilegio. Eccole le tradizioni di un tempo, segnate a calendario con tanto di penna rossa e blu, come facevano i maestri e le maestre elementari. Naturalmente chi non partecipava veniva “bacchettato”. O tempora o mores”.