“Noi dobbiamo restare fuori”, Pokémon esclusi da un bar

1 agosto 2016 | 18:12
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“Noi dobbiamo restare fuori”, Pokémon esclusi da un bar

Dopo l’esplosione iniziale ora c’è chi non gradisce l’invasione dei mostriciattoli

Vallecrosia. La Pokémon Mania ha contagiato tutti: bambini, ragazzi, donne e uomini. Ormai la maggior parte delle persone ama i mostriciattoli di Satoshi Tajiri nel nuovo gioco di Pokémon Go, che sta sicuramente rivoluzionando i rapporti tra persone e videogiochi.

Sui social network non si fa altro che parlare di come e dove catturare questi piccoli mostriciattoli colorati che hanno invaso tutte le città; ma non sono mancate le polemiche per i luoghi poco adatti in cui sono ‘spuntati’.

Primo fra tutti il Memoriale della Shoah tedesco, la cui amministrazione si è subito affrettata a chiedere a Niantic Labs, lo studio che ha sviluppato il gioco, di non includere l’area in questione.

Stessa cosa per il cimitero di Arlington, in Virginia, dove un ‘cartello’ di divieto è spuntato anche su Twitter, ma oltre al buon senso, c’è molta preoccupazione anche per la sicurezza: nelle autostrade americane sono infatti spuntati numerosi cartelli che invitano a guidare e non a catturare i Pokémon.

Anche nella nostra zona non sempre i piccoli mostriciattoli sono i benvenuti. Infatti all’entrata di un bar nella città di Vallecrosia si può trovare un cartello appeso con scritto “Noi dobbiamo restare fuori”, frase accompagnata non da un’immagine di cane come siamo soliti vedere ma bensì di Pikachu e di Bulbasaur.

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“E’ un modo scherzoso di partecipare a questa nuova mania che ha contagiato tutti” – racconta la proprietaria del bar“Tutto è iniziato quando un signore ci ha raccontato che un giorno ha trovato un ragazzo vicino alla sua auto e stava fermo, così ha pensato che fosse un ladro, invece ha poi scoperto che tentava di catturare il Pokémon che risultava essere all’interno della vettura”.

“Da quel momento al mio compagno è capitato che venissero a cercare Pokémon anche qui, così abbiamo deciso di fare questo cartello e di appenderlo in vetrina” – spiega la ragazza.

“In questo modo partecipiamo anche noi senza giocare” – conclude mentre serve i clienti.

Una trovata simpatica quella pensata dal Bar Butterfly di Vallecrosia, per ridere ma anche dare un freno alla “febbre” dei Pokémon.