Migranti a Ventimiglia, il Viminale alza il livello di guardia: 200 uomini schierati al confine

10 agosto 2016 | 07:26
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Migranti a Ventimiglia, il Viminale alza il livello di guardia: 200 uomini schierati al confine

Obiettivo portare via gli stranieri da Ventimiglia, prelevarli con i pullman per metterli nei campi di accoglienza al Sud. I bus hanno già effettuato i primi viaggi

Ventimiglia. Il Viminale potenzia il dispositivo di sicurezza: ci saranno 200 uomini anziché 100 a presidiare Ventimiglia. E innalza il livello di prevenzione anche l’Antiterrorismo. Il capo della polizia, Franco Gabrielli, è costretto a dispiegare uomini per «decomprimere». Ossia portare via gli stranieri da Ventimiglia, prelevarli con i pullman per metterli nei campi di accoglienza al Sud: il più lontano possibile dai confini con la Francia e il resto d’Europa. Già lunedì notte i primi bus pieni di migranti sono partiti con destinazione gli «hot spot» del Sud Italia.

Anche l’Antiterrorismo alza la guardia, punta gli occhi sull’affollamento incontrollato, fra le cui pieghe dei no borders potrebbe insinuarsi senza fatica qualche malintenzionato che vuole compiere azioni eclatanti.  Nizza, d’altronde, insegna. Mohamed Lahaouiej Bouhlel, l’attentatore che ha falciato la Promenade affollata col tir e i fucili, si era fatto riprendere in un video (il 4 ottobre 2015) mentre protestava con migranti e richiedenti asilo durante una manifestazione organizzata proprio dai “No borders”. Sfilava e protestava con loro, l’attentatore Bouhlel. E al tempo stesso, lui e i suoi complici, andavano su e giù avanti per l’Italia e la Francia. Ora Regione Liguria e Comune di Ventimiglia fanno una richiesta assoluta al Governo Renzi: «Impedire ogni contatto tra i No borders e i migranti».

Saranno controllati anche i luoghi dove si sono accampati i no borders che sostengono la protesta dei migranti. “La situazione è al collasso – ha sottolineato Giovanni Toti, in visita a Ventimiglia dopo il vertice in Prefettura – Ora bisogna intervenire con forza senza ma e senza se”.

La situazione al confine sta diventano incandescente tanto che lo stesso segretario provinciale del Sap Stefano Cavalleri fa capire che si è superato ogni limite: «Gli agenti sono diventati il capro espiatorio di una moltitudine di ragazzotti benestanti dei centri sociali, finti-ribelli, che aizzano i migranti al solo scopo di provocare disordini. Il sistema dovrebbe essere in grado di evitare queste commistioni pericolose con determinazione e severità: il problema deve essere affrontato con risolutezza, ma al momento non è stato fatto nulla».