“Ladri di biciclette”, la Polizia sgomina banda di tunisini specializzata in costosi modelli da gara

3 agosto 2016 | 08:30
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“Ladri di biciclette”, la Polizia sgomina banda di tunisini specializzata in costosi modelli da gara
“Ladri di biciclette”, la Polizia sgomina banda di tunisini specializzata in costosi modelli da gara
“Ladri di biciclette”, la Polizia sgomina banda di tunisini specializzata in costosi modelli da gara
“Ladri di biciclette”, la Polizia sgomina banda di tunisini specializzata in costosi modelli da gara
“Ladri di biciclette”, la Polizia sgomina banda di tunisini specializzata in costosi modelli da gara
“Ladri di biciclette”, la Polizia sgomina banda di tunisini specializzata in costosi modelli da gara

Sono 10 le bici recuperate – per un valore di oltre 25.000 – due delle quali già restituite ai proprietari

Sanremo. Scoperto dalla Polizia un deposito di costose biciclette da competizione rubate. Si tratta di un’operazione condotta dagli agenti della Squadra Investigativa e dai Poliziotti di Quartiere del Commissariato che stavano sulle tracce dei soggetti da diverse settimane, dopo aver visto uno di loro tempo fa sfuggire ad un controllo, “scomparendo” in fretta tra i palazzi della zona di via Galileo Galilei.

Le indagini, con appostamenti e pedinamenti, alla fine hanno consentito di acquisire elementi precisi ed individuare le persone coinvolte e il nascondiglio della refurtiva. I denunciati – 4 tunisini, di cui due clandestini denunciati per ricettazione – hanno 32, 36, 38 e 45 anni. Sono 10 le bici recuperate – per un valore di oltre 25.000 – due delle quali già restituite ai proprietari. Ai mezzi si sommano poi diverse ruote e due telai, elementi che fanno ritenere che i soggetti coinvolti avessero anche un mercato clandestino di pezzi di ricambio.

Le indagini proseguono per individuare eventuali altri complici. Quelli con permesso di soggiorno sono stati denunciati anche per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nei confronti dei due connazionali che sono stati già trasferiti in un Centro di espulsione in Sicilia.

Le bici e gli altri pezzi erano nascoste in un intercapedine di un palazzo di via Galilei raggiungibile da alcune finestre dell’appartamento dove vivevano i tunisini. Questi, con precedenti penali per vari reati contro il patrimonio, erano stati coinvolti in furti di piante rare, commessi con la scusa di lavorare per la raccolta di verde in altre zone d’Italia.

Il primo dirigente, vicequestore Lorenzo Manso, invita chiunque riconoscesse nelle foto la propria bicicletta a rivolgersi al locale Commissariato di Polizia.