La morte di Diego Turra, l’amore per la sua famiglia e per la Samp

7 agosto 2016 | 12:22
Share0
La morte di Diego Turra, l’amore per la sua famiglia e per la Samp

Era sposato con Daniela, in divisa da sempre aveva deciso di seguire le orme del padre Silvano in servizio alla Polstrada

Alassio. Da qualche anno abitava ad Alassio, in un appartamento di via Dante, la strada centrale della Baia del Sole. Era sposato con Daniela, originaria dell’Equador che aveva conosciuto durante un viaggio all’estero. Si erano uniti in matrimonio una decina di anni fa. Ora ad Alassio abitava con le due figlie di lei. Una vita quella di Diego Turra, il sovrintendente del reparto mobile di Genova, originario di Albenga, morto in servizio a Ventimiglia, sempre con la divisa addosso.

Venerdì scorso, quando i migranti avevano rotto il cordone delle forze dell’ordine, Diego Turra era in servizio al confine. Aveva ricevuto una telefonata di un caro amico, Nicola Carmignani, poligrafico alla Stampa. “Ciao Nicola, va tutto bene. Torniamo a Genova. Mi faccio una doccia e vado a riposare”. E il giorno dopo, sabato, Diego era di nuovo in prima linea. “Una persona dal cuore d’oro – lo ricorda così Nicola – amava la famiglia, lavorava per aiutare la moglie nelle spese. Era un poliziotto che aveva nell’anima il senso del dovere per lo Stato e la famiglia”. Una vita dolorosa quella di Diego. Aveva perso il fratello Mirko all’età di 39 anni, il padre Silvano, e più di recente la mamma.

Diego era poliziotto perchè aveva deciso di seguire le orme del padre in servizio alla polizia stradale di Albenga. Aveva abitato davanti alla stazione ferroviaria, poi in centro e da qualche anno aveva trovato un appartamento ad Alassio dove si era trasferito con Daniela. Aveva prestato servizio anche al commissariato di Ventimiglia, ma era stato anche in Puglia e in Calabria. Una vita in divisa e una squadra nel cuore: la Samp. Spesso andava a vedere i blucerchiati, sempre nella Sud con i fedelissimi di Albenga e Alassio.
E il capo della polizia Franco Gabrielli ha espresso il proprio cordoglio e la propria vicinanza ai familiari dell’assistente capo. “Turra – sottolinea Gabrielli – è un esempio di altissima virtù istituzionale scomparso nel garantire e preservare la sicurezza e il vivere civile”. Il capo della Polizia ha ricevuto a sua volta il cordoglio del ministro Angelino Alfano e quello del presidente del consiglio Matteo Renzi.