Imperia, la Onlus: “Dal Comune 32 mila euro ai migranti e neanche uno spicciolo ai nostri poveri”

13 agosto 2016 | 09:11
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Imperia, la Onlus: “Dal Comune 32 mila euro ai migranti e neanche uno spicciolo ai nostri poveri”

A denunciarlo è l’associazione Custodes Terrae Onlus che dal 2014 si occupa di far fronte ai bisogni alimentari della popolazione sul territorio imperiese

Imperia. “Ci negano i fondi per aiutare la nostra gente e poi il Comune partecipa economicamente a un progetto di accoglienza integrata per Richiedenti Asilo e Rifugiati”. A denunciarlo è l’associazione Custodes TerraeOnlus che dal 2014 si occupa di far fronte ai bisogni alimentari della popolazione sul territorio imperiese.

Attualmente a Imperia” – spiega Katia Loda, segretaria nazionale dell’associazione – aiutiamo circa 30 famiglie che vivono nella totale indigenza. Nuclei familiari di 5 o 6 persone o coppie di marito e moglie che non riescono  a mettere insieme il pranzo, la cena o addirittura la colazione; che non possono permettersi di pagare l’affitto,  le bollette; che vivono in abitazioni senza luce, gas o per strada. Uomini, donne e bambini completamente abbandonati dalle istituzioni. Siamo arrabbiati, non riusciamo a capacitarci: perché gli altri hanno diritto all’assistenza e loro no?

Di fatto il Comune di Imperia ha ottenuto il finanziamento promosso dal Ministero dell’Interno nell’ambito di S.P.R.A.R. (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) da destinare all’accoglienza integrata di 29 persone (24 uomini e 5 donne) richiedenti asilo e rifugiati. Il fondo corrisponde a un importo complessivo biennale di circa 640 mila euro (638.058,00 €), di cui 32.043,29 € a carico del Comune stesso quale quota di cofinanziamento. Nel dettaglio il piano del progetto prevede: 1) accoglienza materiale; 2) mediazione linguistico-culturale; 3) orientamento e accesso ai servizi del territorio; 4) formazione e riqualificazione professionale; 5) orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo; 6) orientamento e accompagnamento all’inserimento abitativo; 7) orientamento e accompagnamento all’inserimento sociale; 8) orientamento e accompagnamento legale; 9) tutela psico-socio-sanitaria.

E’ inconcepibile” – interviene Alessandra Bianchimani, membro di Custodes Terrae Onlus –. “In base a uno studio condotto dal presidente della cooperativa sociale Jobel, solo l’1% della popolazione imperiese ha i requisiti necessari per rientrare nel progetto. Si tratta dunque di soldi che saranno spesi a fondo perso.  Inoltre i contratti europei che sono stati varati per il ricollocamento dei richiedenti asilo e dei profughi prevedono unicamente l’inserimento di coloro che provengono dall’Afghanistan e dalla Siria, mentre qui si trovano solo persone di nazionalità africana, nigeriana ed eritrea”

Senza dimenticare” –  continua Bianchimani -“che i 32 mila euro non saranno mai semplicemente 32 mila euro. Queste persone infatti dovranno essere anche mantenute, mangiate, vestite, e nel piano tutto ciò non è menzionato e qualcuno dovrà pure farsene carico, certamente il Comune e dunque noi contribuenti. E quanto sarà la spesa di tale mantenimento? Abbiamo fatto qualche calcolo e stimato una cifra che ruota attorno a un milione di euro. Ora perché mettere a disposizione di un 1% della popolazione una somma così enorme con tante altre persone che hanno invece necessità di assistenza?”

Con quei 32 mila euro che il Comune sborserà” – aggiunge Loda -” noi potremmo aiutare tante famiglie alle quali le istituzioni negano ogni aiuto. Non pretendo che Roma si assumi la responsabilità dell’emergenza povertà che colpisce la nostra gente, ma almeno la Regione Liguria. E’ un’ingiustizia gravissima. Siamo sconcertati, delusi. Come associazione ci prodighiamo nei confronti di chi ha bisogno di beni di primissima necessità, e lo facciamo quotidianamente e completamente soli. Non abbiamo nessuno alle spalle che ci finanzia e ci supporta, siamo soltanto noi: io, Bianchimani, Massimiliano Traetino e pochi altri che ci occupiamo di realizzare collette alimentari, di raccogliere nei supermercati prodotti non deperibili quali pasta e scatolame che i cittadini acquistano destinando parte della loro spesa a chi è meno fortunato;  e sempre più spesso, di tasca nostra, cerchiamo di mettere in atto collette per l’acquisto di alimenti come prosciutto per chi invece, vivendo in strada, non ha una cucina dove cuocere i cibi. Ma per quanto potremmo andare avanti se le alte sfere, restandone indifferenti, sottovalutano il problema? Siamo stanchi“.

Per sostenere Custodes Terrae Onlus, per tutta la giornata odierna l’associazione terrà una nuova colletta alimentare nel supermercato Tuodi ai Piani di Imperia.