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Da Sanremo al cuore della tragedia: la storia di Cristian Ferretti partito come volontario per salvare vite umane

25 agosto 2016 | 18:09
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Da Sanremo al cuore della tragedia: la storia di Cristian Ferretti partito come volontario per salvare vite umane
Da Sanremo al cuore della tragedia: la storia di Cristian Ferretti partito come volontario per salvare vite umane
Da Sanremo al cuore della tragedia: la storia di Cristian Ferretti partito come volontario per salvare vite umane
Da Sanremo al cuore della tragedia: la storia di Cristian Ferretti partito come volontario per salvare vite umane
Da Sanremo al cuore della tragedia: la storia di Cristian Ferretti partito come volontario per salvare vite umane

Quando ha saputo della notizia, non ha esitato neppure un secondo. Ha preparato lo zaino, salutato i bambini e intorno le 17.00 ha preso un treno con destinazione Rieti

Rieti. Quando al suo risveglio, ieri, ha saputo della notizia, non ha esitato neppure un secondo. Ha preparato lo zaino, salutato i bambini e intorno le 17.00 ha preso un treno con destinazione Rieti. Cristian Ferretti, trentenne sanremese, è ora nel cuore della tragedia; là dove, alle 3.36 del 24 agosto, un violento terremoto ha devastato l’intera area compresa fra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.

Volevo dare un aiuto concreto”, racconta con voce strozzata, “e contribuire direttamente a prestare soccorso alla popolazione colpita dal sisma. Ho preso il treno istintivamente. Non faccio parte né di enti né di associazioni. Sono un volontario mosso dal solo intento di assistere e aiutare chi è in difficoltà, magari riuscire anche a salvare qualche vita”.

Dopo più di dieci ore di viaggio, questa mattina Cristian è arrivato nel capoluogo di provincia laziale. Dalla stazione si è diretto verso il centro dove in piazza Mazzini ha trovato un punto di raccolta volto allo smistamento e al carico e scarico di quei beni di prima necessità che stanno arrivando da ogni parte d’Italia a supporto delle popolazioni terremotate.

Il mio scopo è recarmi nelle zone colpite e scavare tra le macerie. Al momento, tuttavia, non avendo un’adeguata preparazione e non essendo mai stato sottoposto ad un addestramento posso solo dare una mano qui. C’è tanto da fare. Ogni dieci minuti arrivano i furgoni con bottiglioni d’acqua potabile, coperte, abiti caldi, pannolini, spazzolini, giocattoli, cibi in scatola, latte e alimenti per animali. Poi la merce deve essere suddivisa e trasportato su altri furgoni che la porteranno ai luoghi di accoglienza. Ecco, di mezzi di trasporto c’è ancora tanto bisogno ”.

Da quella tragica notte che ha sepolto sotto le macerie oltre 240 uomini, donne e bambini, l’abbraccio di solidarietà del popolo d’Italia è stato e continua ad essere infinito. In base a un protocollo tra dipartimento della Protezione Civile e operatori di telefonia è stato attivato il numero solidale 45500 che permette di donare due euro inviando un sms o effettuando una chiamata da rete fissa. Molte poi le raccolte fondi e i finanziamenti stanziati dai gruppi bancari. Senza dimenticare il numero ingente di volontari come Cristian, catapultatisi in prima linea privi magari anche di un posto in cui trascorrere la notte.

Non ho ancora trovato una sistemazione dove andare a dormire. E non mi importa. Voglio solo regalare qualche gioia a tutti gli innocenti travolti da questa terribile calamità naturale”.