Cervo: via Cavour, piazza Alassio e l’episodio del maestro Serafino Alassio, detto Testassin

25 agosto 2016 | 08:28
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Cervo: via Cavour, piazza Alassio e l’episodio del maestro Serafino Alassio, detto Testassin

Cervo. La piazza Alassio, un tempo piazza Dante e ancor prima piazza del Forno, ci porta al maestro Serafino Alassio e Nino Alassio. “Va ricordata la figura del maestro Serafino Alassio, nato a Cervo l’11 marzo del 1833, fu anche maestro organista nella Parrocchia Gentilizia dei Marchesi Pallavicini. Egli compose circa 4000 pezzi per organo e molto altro”, dice Luigi Diego Elena, studioso locale.

L’intitolazione della Piazza, in particolare al maestro Serafino, oltreché dargli dovuta riconoscenza, sono certo che oggi gli renderebbe anche una soddisfazione “politica”.
Egli a Cervo era noto come Testassin, e tale soprannome compare ancora sul portone del suo palazzo, difronte all’omonima piazza. Testassin, nel senso di caparbio, determinato, deciso, fiero, per le proprie idee. Tale soprannome, per lui fervente mazziniano, emerse anche in occasione allorquando alla via, che passava sul suo portone, venne data il nome di Camillo Benso Conte di Cavour. Egli protestò vivacemente e mai accettò quella decisione, contestandola sia sul piano personale, sia politico. Sempre la ritenne una provocazione inaccettabile. Si dice che a quel punto, impugnata la bacchetta da direttore di orchestra, lui abbia pronunciato la fatidica e storica frase: “ebbene voi avete scelto, ma io dirò sempre via (nel senso imperativo di ‘mandare via’) Cavout!”. Oggi il suo carattere deciso, la sua bacchetta e la sua arte sono sul podio e leggio, nel nome della piazza dirimpettaia, note alte ad echeggiare fiere e sonore.