Bordighera, il consigliere di maggioranza Ramoino siede tra i banchi della minoranza

4 agosto 2016 | 19:18
Share0
Bordighera, il consigliere di maggioranza Ramoino siede tra i banchi della minoranza
Bordighera, il consigliere di maggioranza Ramoino siede tra i banchi della minoranza
Bordighera, il consigliere di maggioranza Ramoino siede tra i banchi della minoranza
Bordighera, il consigliere di maggioranza Ramoino siede tra i banchi della minoranza
Bordighera, il consigliere di maggioranza Ramoino siede tra i banchi della minoranza

Il consigliere afferma: “Prepotenze autoritarie nei miei confronti”

Bordighera. Il Consiglio Comunale di questo pomeriggio, svoltosi nella Sala Rossa del Palazzo del Parco, si è aperto con una dichiarazione da parte del consigliere Giovanni Ramoino a causa delle recenti tensioni tra il consigliere e la sua stessa maggioranza.

Si è creata così una situazione spiacevole tra il consigliere di maggioranza Giovanni Ramoino e il vicesindaco Massimiliano Bassi che ha portato come conseguenza la decisione di Ramoino di prendere posto accanto ai colleghi di opposizione commentando i fatti che lo hanno portato a ritrovarsi in tale situazione in maniera concitata.

“Con riferimento alla mia cacciata dal gruppo consigliare ‘Progetto Bordighera’ in occasione della recente riunione di maggioranza – ha esordito il consigliere Ramoino – il Sindaco Pallanca mi ha comunicato verbalmente l’intenzione di escludermi dalla partecipazione delle riunioni presenti e future del gruppo consigliare di maggioranza.

Di fatto l’espulsione dallo stesso. Mi è stato comunicato sempre verbalmente, il ritiro delle deleghe in materia di acquedotto e agricoltura,  che successivamente mi è stata formalizzata con una comunicazione ufficiale. L’esclusione dal gruppo non mi è stata formalizzata ufficialmente dal capogruppo di Progetto Bordighera. Le motivazioni adottate per giustificare questa scelta sarebbero tre”.

“Una personale – ha elencato Ramoino – ovvero la mia presunta incompatibilità con l’assessore Massimiliano Bassi che avrebbe minacciato le dimissioni se non fossi stato allontanato dal gruppo: questa è prepotenza autoritaria.

L’altra di tipo amministrativo, ovvero le mie dichiarazioni pubbliche in merito alla situazione della spiaggia d’Arziglia. L’ultima: la presunta fuga di notizie in merito a decisioni prese in sede di riunioni della maggioranza”.

“Sulla prima motivazione – spiega il consigliere –  ho sempre scisso i rapporti personali dall’attività consigliare. Ho altresì cercato un riavvicinamento al mio assessore di riferimento, ottenendo sempre un diniego al mio tentativo di risolvere con una stretta di mano eventuali incomprensioni.

Sulla seconda motivazione vorrei ricordare che non mi sono mai opposto agli atti amministrativi all’ordine del giorno in consiglio comunale, né mai ho votato in maniera difforme al mio gruppo. La critica mai deve essere percepita come offesa e insulto ma come un’occasione di confronto, di crescita e di miglioramento, oltrettutto la zona era quella affidata a mia competenza”.

“Per l’ultima motivazione è sufficiente leggere i media per trovarci esposte con dovizia di particolari tutte le decisioni discusse in maggioranza, quasi sempre in anticipo rispetto alla riunione stessa – ha aggiunto infine il consigliere – Sono stato una nella squadra dall’elaborazione della campagna elettorale alla vittoria della lista Progetto Bordighera.

Ho rispettato fedelmente gli accordi. Ho sempre cercato di agire con scrupolo e coscienza, superando i tanti momenti di sconforto personale originati dall’imbarbarimento dei tanto decantati rapporti umani”.

“Ringrazio i veri protagonisti dell’avventura Progetto Bordighera. Ringrazio gli avversari delle competizioni elettorali che mi hanno trasferito affetto e stima. Il grazie più grande va ai cittadini che mi hanno sottoposto problemi, obbligandomi a cercare soluzioni. Rassicuro gli elettori: continuerò a svolgere il mio ruolo con scrupolo e coscienza, nell’interesse dei cittadini di Bordighera” – così conclude il consigliere.

Immediata è la replica del Sindaco Giacomo Pallanca: “Non è stato allontanato dalla maggioranza. Gli è stato chiesto per un certo periodo di non essere presente alle riunioni di maggioranza. Per questo motivo non è stato espulso da nessuna parte. Vorrei anche chiarire che il motivo per cui siamo arrivati a questa richiesta di non partecipare alle riunioni di maggioranza, è che al termine dell’ultimo consiglio comunale facemmo una maggioranza e io diedi indicazioni ben precise a tutti quanti i presenti, ricordando che quello che si discute in maggioranza rimane in maggioranza.

48 ore dopo c’era pubblicato sui giornali esattamente tutto quello che c’eravamo detti, quindi è per questo motivo che è stato allontanato dalle riunioni di maggioranza. Ho tolto le deleghe perché erano strettamente legate al vice sindaco ma devo assicurare di non aver mai detto al consigliere Ramoino esca dalla maggioranza e si crei un gruppo misto”.

Durante la presa in esame dei diversi punti all’ordine del giorno il consigliere Ramoino ha preso parte alla discussione vestendo i panni dell’opposizione sia per il luogo fisico assunto nei banchi di minoranza sia per le critiche aperte sull’operato dell’Amministrazione e in particolar modo sulla seconda variazione di bilancio: “Ho sentito parlare di arredo urbano ma arredo urbano quale è? La ringhiera di Sant’Ampelio?, la traversa di Trento Trieste? l’asfalto dell’Aurelia? Con delle buche spaventose. Poi si parla sempre di Montenero ma qualcuno ci va a vedere le strade? Andate un po’ a vedere che il primo giorno che piove scendono le case. A Montenero non ci abito solo io ci abitano tante altre persone. Andate e vedrete”.