Bordighera Book Festival 2016, dal 1 al 4 settembre una mostra dedicata ai menù storici della Liguria

31 agosto 2016 | 17:42
Share0
Bordighera Book Festival 2016, dal 1 al 4 settembre una mostra dedicata ai menù storici della Liguria

“Storia e cultura locale: La Liguria a tavola attraverso i suoi Menù”, mostra curata da Claudio Porchia e realizzata da Zem Edizioni di Vallecrosia, sarà nella Biblioteca Bicknel

Bordighera. Il pubblico potrà ammirare una parte degli oltre 100 menù storici della collezione di Domenico Musci integrata con quelli messi a disposizione dall’Academia Barilla di Parma, dall’Associazione Internazionale Menu Storici e da alcune collezioni private.

Dai menù dei grandi alberghi dell’800 al menù del G8 genovese del 2001, passando attraverso i Savoia, il Liberty, il futurismo, le grandi guerre e la ricostruzione, tutti i menù contengono un riferimento alla regione Liguria e sono proposti in ordine cronologico. La loro lettura permette di scoprire la cucina ligure e la sua evoluzione nel corso degli ultimi due secoli.

“E’ certamente inusuale percorrere la Liguria lungo l’arco di un secolo attraverso i suoi Menu,- spiega il curatore della mostra Claudio Porchiama è un modo che ci permette di conoscere la gastronomia e la socialità di una regione nei momenti di festa.

Per la gastronomia ligure non mancano i ricettari di cucina antichi e nuovi che tramandano le tradizioni culinarie. A partire dai ben noti testi della seconda metà dell’ottocento: “La cuciniera genovese ossia la vera maniera di cucinare alla genovese” di G.B. Ratto e “La vera cuciniera genovese facile ed economica” di Emanuele Rossi.

Il Menu in questo percorso di ricerca diventa un testimone inconfutabile, il più fedele in assoluto dello svolgimento del pranzo, avvalorato dalla data, dall’occasione, dal luogo, attestando sia la successione, sia il termine esatto delle portate.

Le occasioni sono le più varie, dal pranzo di nozze al festeggiamento di un’onorificenza, dal congresso al raduno sportivo, dalla conferenza scientifica all’inaugurazione di un edificio, dai raduni universitari a quelli militari.

Persino la decorazione dei cartoncini interpreta la grafica del proprio tempo con una prevalenza nel periodo della nostra documentazione d’inizio del secolo novecento dell’innovativo stile liberty.

A giudicare dalla composizione dei menù delle grandi occasioni si ricava l’idea di una sottovalutazione della cucina ligure, considerata probabilmente troppo povera e caratterizzata da piatti semplici e creati al fine di sfruttare al massimo i prodotti della terra e del mare: niente antipasti, molti piatti unici e pochissimi dolci.

La Liguria riesce comunque a lasciare la sua impronta anche nei pranzi più importanti con le sue preparazioni a base di gustose verdure, erbe selvatiche e i profumi di una grande varietà di erbe aromatiche.

E quando la preparazione del menù tende verso una cucina prettamente mediterranea, si segnala con la presenza di numerose torte salate, focacce, farinate e svariati tipi di frittelle (friscieu), sia dolci che salate.

Questa ricerca, che prosegue l’opera iniziata da Domenico Musci, dimostra come la gastronomia non sia soltanto l’insieme delle tecniche culinarie, ma rappresenta un importante elemento culturale, che coinvolge l’identità di un territorio e della sua popolazione”.