Antonio Turco arrestato per tentato omicidio e lesioni: è un 46enne di Rocchetta l’aggressore di Dolceacqua

18 agosto 2016 | 10:02
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Antonio Turco arrestato per tentato omicidio e lesioni: è un 46enne di Rocchetta l’aggressore di Dolceacqua

Arresto in tempo record da parte dei carabinieri della Radiomobile di Ventimiglia e dei colleghi di Dolceacqua

Dolceacqua. E’ finito in cella e dovrà rispondere dell’accusa di tentato omicidio e lesioni aggravate, Antonio Turco: 46enne residente a Rocchetta Nervina. E’ lui l’uomo che ieri, intorno alle 22,00 ha aggredito con un coltello Igor Cassini, agente della polizia municipale, e il cognato Federico Rondelli.

L’aggressione è avvenuta al di fuori del bar Centrale di via Patrioti Martiri. Stando a quanto ricostruito fino ad ora dagli inquirenti, sembrerebbe che Antonio Turco avesse ingiuriato il vigile nel tardo pomeriggio, quando quest’ultimo era in servizio.
Igor Cassini e Federico Rondelli, poi, avrebbero raggiunto Turco al bar. Quest’ultimo è uscito dal locale e ha aggredito Cassini, in quel momento fuori servizio, con un coltello. Nel tentativo di difendere l’amico, ci ha rimesso pure Federico Rondelli: anche lui è stato raggiunto da alcuni fendenti a torace e braccia.

A quel punto gli avventori del locale hanno chiamato i carabinieri che sono intervenuti tempestivamente e in pochissimi minuti hanno arrestato l’aggressore. Due le pattuglie impegnate: quella della Radiomobile di Ventimiglia, con il tenente Giovanni De Tommaso, comandante del NORM, e quella della stazione di Dolceacqua.

Dopo essere stati ascoltati dai militari dell’Arma, tutti e tre i coinvolti sono stati accompagnati all’ospedale di Bordighera per essere medicati. Dieci giorni di prognosi per Cassini e Rondelli, medicati rispettivamente con otto e sei punti di sutura. Anche l’aggressore, Antonio Turco, nella colluttazione ha riportato ferite giudicate guaribili in cinque giorni. L’uomo si trova in carcere in attesa di processo. Il suo coltello, dalla lama di 8 centimetri, è stato sequestrato dai carabinieri che hanno lavorato fin quasi all’alba per ricostruire la dinamica dei fatti.