Agricoltura, assessore Mai: “un tavolo di lavoro per il rilancio del biologico”

Individuazione, attivazione e coordinamento di iniziative per il rilancio delle produzioni biologiche
Genova. Individuazione, attivazione e coordinamento di iniziative per il rilancio delle produzioni biologiche sono gli obiettivi che la giunta regionale intende perseguire per meglio indirizzare le risorse finanziarie del Psr-Piano di sviluppo rurale 2014-2020 attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti della filiera.
È quanto ha illustrato alla giunta regionale l’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai per il rilancio del biologico che vede nella provincia della Spezia – in particolare nel Comune di Varese Ligure e nell’Alta Val di Vara – la maggiore presenza di produttori (31% del totale della Liguria).
“I settori del biologico ligure vanno dalla zootecnia all’olivicoltura fino all’orticoltura e alle piante aromatiche – spiega l’assessore Mai – pensiamo che la conversione a metodo biologico abbia enormi potenzialità, ancora da sviluppare, per esempio nel settore lattiero-caseario a cui sarebbero garantite migliori capacità di affrontare eventuali crisi di settore, puntando sulle eccellenze. Pertanto, a breve, grazie anche all’impegno della consigliera regionale Pucciarelli che si è interessata del tema in provincia della Spezia, apriremo un tavolo di lavoro per elaborare una strategia di filiera sul biologico ligure“.
Per la messa a sistema delle risorse provenienti da fondi comunitari, nazionali e regionali, inoltre, la provincia della Spezia è stata individuata come area per la sperimentazione di un progetto pilota per lo sviluppo integrato del settore primario – agricoltura, selvicoltura, pesca e acquacoltura – attraverso il ricorso di fondi europei Fesr, Fse, Feasr, Feamp, nazionali Fsc e aree interne e fondi regionali.
“Un metodo che consenta – dice l’assessore Mai – di definire un approccio unitario delle politiche di sostegno allo sviluppo economico con l’obiettivo di un modello integrato territoriale di eccellenza, basato sull’integrazione orizzontale tra produzione agricola, ittica, forestale, turismo e qualità dell’ambiente con il coinvolgimento di tutti i soggetti attivi sul territorio quindi Regione, enti locali e categorie economiche. La provincia della Spezia per le proprie caratteristiche geomorfologiche, demografiche e di sintesi di una variegata offerta imprenditoriale su vari settori costituisce sicuramente il territorio ideale su cui sperimentare un modello da replicare poi nel resto della regione“.