Vallecrosia, Biagio Ciancio: 70 anni di passione per i cestini intrecciati a mano
D’inverno al riparo dentro le serre, d’estate all’ombra di un albero nel suo giardino: il pensionato di origine calabrese, lavora ininterrottamente i suoi cestini e poi li regala
Vallecrosia. Ha 82 anni e da settanta intreccia cestini per passione: Biagio Ciancio, “Mi diverto e passo il tempo. Ne ho fatti migliaia e li ho regalati tutti”.
Di passioni e passatempi ce ne sono tanti. Ma si contano sulle dita delle mani le persone che possono dire di aver conservato lo stesso identico interesse per tutta la vita. Una di queste è senz’altro il signor Biagio Ciancio, ex manovale in pensione, che trascorre le sue giornate intrecciando cestini e creando oggetti rigorosamente fatti a mano. Un’arte dal sapore antico, la sua, che racconta di una realtà contadina che – purtroppo – si sta perdendo.
“Ho iniziato da bambino”, ricorda Biagio, “Avevo 10, 12 anni e guardavo mio padre e i miei fratelli realizzare cestini. Loro lo facevano per lavoro, perché i cesti li usavano poi in campagna. Io, invece, ho iniziato per passione e non ho smesso più”.
Per confezionare i suoi cestini, Biagio andava – quando ancora si poteva farlo – nel letto dei fiumi a raccogliere le punte più tenere dei rami dei salici. Appena raccolti, i ramoscelli venivano subito sfibrati, in modo da ottenere delle striscioline morbide da intrecciare tra loro.
“Raccoglievo tante punte”, racconta l’anziano, “E ne mettevo da parte anche per l’inverno, quando non avrei avuto la possibilità di trovarne di fresche. Per poterle lavorare, poi, bastava metterle nell’acqua per una notte e farle tornare morbide come appena raccolte. Per intrecciare, poi, ci vuole solo tanta pazienza”.
Proprio per questa caratteristica, secondo il signor Biagio Ciancio non è possibile utilizzare altre piante per creare i cestini. “Ci sarebbe l’ulivo”, dice, “Ma è molto molto difficile perché i ramoscelli si seccano subito”.
D’inverno al riparo dentro le serre, d’estate all’ombra di un albero nel suo giardino: il pensionato di origine calabrese, lavora ininterrottamente i suoi cestini e poi li regala a parenti, amici e vicini di casa. “Ne ho fatti migliaia”, dichiara, “Di diverse grandezze: uno era alto più di un metro. Li ho sempre regalati tutti, tenendone solo qualcuno per me. Venderli? No, non l’ho mai fatto. Per me è una passione”. E le passioni non hanno un prezzo che possa comprarle.
L’unica remora di Biagio è che nessuno dei suoi eredi abbia avuto la pazienza di imparare la sua arte: “Ogni tanto qualche nipote è venuto a dirmi che gli sarebbe piaciuto fare i cestini… Poi però nessuno mi ha chiesto davvero di insegnargli come si intreccia”. E così, di una famiglia di sei fratelli, cinque dei quali “cestai”, alla fine resta solo Biagio, un ex manovale, a far passare le ore intrecciando cestini grazie a chi, per vederlo felice, gli porta un po’ di fascine di salice dalla sua campagna.