Sanremo: multe contestabili se il parchimetro non è abilitato a bancomat o carta di credito.
Parchimetri vecchi, pagamento con POS solo nei parcheggi in struttura e sul lungomare Calvino.
Sanremo. In comune sembrano non saperne nulla e la scadenza del primo luglio è passata sotto silenzio, ma la normativa è chiara: la legge di stabilità del 2012 imponeva alle amministrazioni, ma anche ai gestori privati di parcheggi,di adeguare entro il primo luglio 2016 le strutture per la gestione della sosta tariffata con l’introduzione dal pagamento tramite carta di credito.
Precisamente, la normativa in base al comma 1 dell’articolo 7 del Codice della Strada estende ai dispositivi di controllo di durata della sosta l’obbligo di accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di credito e bancomat.
La conseguenza diretta dell’entrata in vigore della legge è che gli automobilisti possono sentirsi legittimati a sostare gratuitamente se il parchimetro non consente il pagamento tramite pos, e senza incorrere in alcuna sanzione per il mancato pagamento della sosta.
Il comune di Sanremo, come la stragrande maggioranza dei comuni italiani, non si è adeguato per tempo: gli unici punti dove si può pagare con la moneta elettronica sono le casse dei parcheggi in struttura e la cassa del parcheggio a raso sul lungomare Calvino. Nel resto della città restano le vecchie colonnine dei parcometri oppure il gratta e sosta acquistabile nei punti vendita autorizzati.
La nuova situazione, per quanto prevista dalla legge di stabilità del 2012, rischia di costare cara alle casse del Comune, da una parte per il mancato introito e dall’altra per l’acquisto delle nuove colonnine. “Ci riuniremo in questi giorni per fare il punto della situazione” – afferma l’assessore alla viabilità Leandro Faraldi, da noi interpellato – “e vedremo con il comandante della Polizia municipale Claudio Frattarola e i dirigenti come affrontare la situazione anche alla luce del futuro affidamento del servizio ad Amaie Energia”.
L’unica ancora di salvezza per il Comune è dimostrare, come previsto nella stessa legge di stabilità, di non aver potuto procedere all’introduzione del pagamento elettronico per oggettiva impossibilità tecnica.
Sostituire tutti i parcometri ha un costo elevato ma quel che è più strano è che nessuna ditta costruttrice si è mossa per presentare i propri prodotti ai comuni, come se anche il mercato non fosse pronto ad affrontare tutte le eventuali richieste. Di fatto, come nel resto d’Italia, i vecchi parcometri non possono essere aggiornati, e di alcuni non esiste neanche più l’azienda che li produceva, con la necessità di reperire nuovi fornitori e installare nuove strutture.
La novità, ancora poco conosciuta dagli utenti della strada, consentirebbe quindi di contestare un’eventuale multa per mancato pagamento nei parcheggi blu, ma un ricorso, come si sa, rischia di costare molto di più della multa stessa e quindi il consiglio, per il momento, è di continuare a pagare.