Riva Ligure, conclusa la campagna di scavo archeologico 2016

21 luglio 2016 | 18:41
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Riva Ligure, conclusa la campagna di scavo archeologico 2016

Nel pomeriggio di oggi si è tenuta la “Giornata porte aperte”, con ingresso gratuito al sito archeologico e spiegazione delle novità della campagna 2016 da parte degli archeologi impegnati nello scavo

Riva Ligure. Si avvia alla conclusione la campagna di scavo archeologico 2016 nell’area di Capo Don, sotto la Direzione Scientifica del prof. Philippe Pergola, Decano e Professore ordinario di Topografia cristiana dell’Orbis christianus antiquus presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana a Roma e Directeur de Recherche au C.N.R.S. presso l’Université d’Aix-Marseille (Laboratoire d’Archéologie Médiévale e Moderne en Méditerranée – Maison Méditerranéenne des Sciences de l’Homme). La direzione del cantiere è stata affidata ad Alessandro Garrisi, dottorando presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e l’Ecole des Pratique des Hautes Etudes di Parigi.

Lo scavo, finanziato dalla Fondazione Nino Lamboglia – ONLUS, dallo sponsor inglese Stanleybet e dal Comune di Riva Ligure, ha alternato le operazioni pratiche sul campo a lezioni specialistiche, curate dai professionisti responsabili dello scavo e da dottorandi e post dottorandi, lavoro di documentazione e catalogazione dei reperti rinvenuti e del materiale documentario prodotto ed escursioni su siti archeologici più o meno noti delle valli liguri. Le lezioni, nello spirito didattico che anima da sempre lo scavo di Capo Don, hanno riguardato non solo aspetti tecnici della materia archeologica (studio dei materiali e loro documentazione) ma anche l’analisi di esempi di siti tardoantichi e medievali utili alla comprensione delle particolarità emerse anche a Capo Don.

Gli allievi che hanno partecipato allo scavo sono arrivati dal Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, e da diverse università italiane (Roma (Sapienza), Milano (Cattolica), Bologna, Padova e Siena) e francesi (Aix-Marseille, Caen, Bordeaux). Come tradizione dello scavo di Capo Don, hanno preso parte ai lavori anche alcuni volontari locali.

“La campagna 2016 ci ha pienamente soddisfatto anche dal punto di vista del risultato scientifico”, dichiara Alessandro Garrisi, direttore del cantiere: “si è potuta infatti raffinare l’interpretazione di dati già parzialmente ottenuti dagli scavi precedenti, e che identificavano un cantiere altomedievale legato presumibilmente ad una delle fasi di ricostruzione e restringimento della basilica paleocristiana. Il cantiere operava recuperando e rilavorando materiali della basilica stesse: le pietre venivano spaccate, i laterizi ridotti in frammenti, gli elementi lapidei a base calcarea (come i pezzi di sarcofagi in pietra del Finale) venivano distrutti e “cotti” per farne calce. Lo scavo inoltre ha consentito di riportare alla luce alcune tombe molto tarde (presumibilmente altomedievali e medievali) e in condizioni di conservazione piuttosto precarie: da una prima analisi osteologica delle ossa rinvenute, si trattava di individui sani con problemi di usura delle articolazioni legati alle condizioni di lavoro che avevano sopportato in vita”.

“La ricerca proseguirà nei prossimi anni”, dichiara il prof. Philippe Pergola, Direttore Scientifico dello scavo, “in modo tale da poter offrire alla comunità una visione finalmente completa e priva di salti cronologici della frequentazione dell’antico insediamento di Costa Balenae dall’età tardoantica fino al medioevo. Questo anche in previsione del collegamento con la pista ciclabile e della realizzazione dello spazio espositivo multimediale comunale, prevista per i prossimi mesi secondo accordi già conclusi tra l’amministrazione comunale (sostenuta dall’entusiasmo del Sindaco giuffra e dei Consiglieri Garibaldi e Benza), il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo (con la particolare attenzione del Soprintendente Dott. Vincenzo Tiné e del Funzionario responsabile, dott. Luigi Gambaro, con il quale lavoriamo da anni in stretta collaborazione scientifica), il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e la Fondazione Nino Lamboglia. Al termine del progetto la nostra volontà è quella di contribuire ad una valorizzazione del sito, con un percorso didattico e un’apertura regolare, fortemente voluta sia dal Sindaco Giorgio Giuffra e dalla Sua Giunta, che dal MIBACT e dalla nostra équipe scientifica”.

Nel pomeriggio di oggi si è tenuta la “Giornata porte aperte”, con ingresso gratuito al sito archeologico e spiegazione delle novità della campagna 2016 da parte degli archeologi impegnati nello scavo. Stasera, alle 21.00, in piazza Matteotti a Riva Ligure è prevista la presentazione delle novità dello scavo 2016, con proiezione di immagini e video.