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Obesità: dentro ogni individuo obeso c’e’ una persona magra che vuole uscire

14 luglio 2016 | 09:29
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Obesità: dentro ogni individuo obeso c’e’ una persona magra che vuole uscire

Il sovrappeso e il grave eccesso ponderale sono collegati all’atto del mangiare, del “nutrirsi”, atto quindi con implicazioni “caloriche” e “simboliche” che riguarda il corpo nella sua totalita’ inteso come mezzo di relazione , di espressione e di comunicazione

L’obesita’ e’ una condizione caratterizzata da un eccesso di peso corporeo per accumulo di tessuto adiposo, in misura tale da influire negativamente sullo stato di salute; si complica con l’insorgenza di gravi patologie, come le malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa, la dislipidemia, aterosclerosi e diabete mellito. Queste patologie associate all’obesita’ vengono oggi considerate legate tra loro in quella che viene chiamata la sindrome metabolica. Nei soggetti obesi si puo’ osservare bassa autostima, riduzione di assertivita’ e un’immagine corporea negativa.

L’immagine corporea e’ il modo in cui una persona considera e sperimenta il proprio corpo. L’immagine corporea si forma progressivamente durante lo sviluppo psicofisico individuale: i soggetti che sono stati obesi dall’infanzia hanno dovuto formarsi l’immagine interiore del se’ fisico quando erano derisi e lasciati in disparte dai loro coetanei proprio per il loro essere grassi, quindi a causa del loro stesso corpo, per di piu’ venivano regolarmente ripresi dai genitori e dagli insegnanti perche’ mangiavano troppo e non erano capaci di rispettare la dieta.

E’ del tutto comprensibile che essi, una volta raggiunta l’eta’ adulta, possano avere una immagine corporea assai piu’ svalutata di quanto la abbiano persone che pesano come loro, ma quando in loro il costrutto immagine corporea si andava formando, avevano una morfologia somatica normale e quindi hanno potuto crearsi una immagine “magra” di se’ stessi. Poiche’ il corpo e’ il primo tramite di rapporto interpersonale ogni tipo di relazione con gli altri sara’ viziata dall’avere un corpo eccessivamente grande e voluminoso: per una persona obesa essere grassi verra’ prima dell’essere intelligenti, laboriosi, leali e cio’ ha delle ripercussioni in ogni momento della vita del soggetto, soprattutto in quelle occasioni in cui si instaura un rapporto umano.

Il comportamento di tipo passivo e quello di tipo aggressivo spesso sono contemporaneamente presenti nella stessa persona scarsamente assertiva. Le persone obese sono scontente del loro peso: essi sono quindi abituati a restringere il loro consumo di cibo o perlomeno hanno continuamente l’esigenza di farlo. Se vogliono limitare il consumo di cibo, sono costrette a mangiare molto poco e devono di conseguenza mettere in atto una restrizione cognitiva di grado molto elevato. I soggetti obesi non mangiano mai liberamente, e se lo fanno, ritenendo di mangiare troppo, si sentono piu’ o meno inconsapevolmente colpevoli. Questa continua restrizione spinge inevitavilmente verso la disinibizione e verso la perdita di controllo sull’introito di cibo, e quindi facilita l’emissione di comportamenti disfunzionali, come il “binge eating”, che a sua volta puo’ influenzare sia il peso corporeo sia le condizioni psicologiche.

Il “binge eating”e’ un comportamento alimentare caratterizzato da episodi ricorrenti in cui la persona mangia in un periodo di tempo ben limitato una quantita’ di cibo superiore a quello che un’altra avrebbe potuto mangiare nello stesso tempo, questo comportamento e’ accompagnato dalla precisa sensazione di aver perso il controllo su che cosa, su come e su quanto stia mangiando. Gli episodi sono accompagnati da una sensazione piu’ o meno forte di disagio , di vergogna, di disgusto con se stessi e depressi o in colpa perche’ hanno mangiato cosi tanto.

Gli individui obesi hanno difficoltà a descrivere i propri stati emotivi. La mancanza di una capacita’ di discriminare i propri stati affettivi ed emotivi conduce all’adozione di comportamenti efficaci a ridurre la tensione. Alle volte si tratta di un vero e proprio disturbo che inibisce la capacita’ di riconoscere ed esprimere verbalmente le proprie emozioni. Stiamo parlando di alessitimia, un disturbo che comporta una difficolta’ regolatoria della vita emotiva che nei soggetti obesi si manifesta nell’incapacita’ di sostenere emozioni intense e di esprimere sentimenti conflittuali. L’attivita’ psichica refluisce nel corpo e il mangiare su base emotiva rappresenta l’unica possibilita’ di sfogo dei sentimenti dolorosi. Il biasimo, il disprezzo, l’esclusione con la stigmatizzazione sociale determina una riduzione dell’autostima e della consapevolezza di se’.

Il trattamento e’ basato su un percorso di psicoterapia con utilizzo di tecniche cognitive comportamentali , impiego dell’ipnosi e talvolta di terapia farmacologica ed eventualmente intervento di chirurgia bariatrica.

Dott.ssa Daniela Lazzarotti

www.danielalazzarotti.com

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