Lunardon e Michelucci: “La legge sul commercio della giunta si può ancora migliorare”

27 luglio 2016 | 15:09
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Lunardon e Michelucci: “La legge sul commercio della giunta si può ancora migliorare”

I consiglieri regionali del Pd Lunardon e Michelucci esprimono 5 proposte in materia di commercio, in vista della discussione di domani in aula sulla legge della Giunta

Liguria. I consiglieri regionali del Pd Giovanni Lunardon e Juri Michelucci presentano 5 proposte in materia di commercio, in vista della discussione di domani in aula sulla legge della Giunta“Anche se la maggioranza, accogliendo una nostra richiesta emersa anche dal dibattito con associazioni e sindaci, ha eliminato dalla Legge sul Commercio i siti per la grande distribuzione sostituendoli con i criteri e ha deciso – sempre su nostra richiesta – di estendere da 800 a 1000 metri dai centri storici zone A la fascia di rispetto entro la quale non è possibile insediare la grande distribuzione, pensiamo che la norma che approderà domani in Consiglio regionale possa avere ancora margini di miglioramento.

Proprio per questo, come Pd, presenteremo alcuni emendamenti – riproponendo, in alcuni casi, quelli già portati in Commissione nelle scorse settimane – che avranno come obiettivo quello di modificare e migliorare, per quanto possibile, questo testo”.

Le proposte che il Gruppo del Partito Democratico avanzerà sono:

– il ripristino del divieto di insediamento per la grande e la media distribuzione nelle aree S.U. e I.U., quelle cioè considerate di particolare pregio dal piano paesistico regionale;

– individuare una fascia di rispetto di 500 metri attorno ai Civ entro la quale non è possibile insediare la grande distribuzione;

– estendere il contributo di solidarietà che il ddl prevede a carico delle grandi superfici di vendita in favore dei piccoli esercizi, anche alla media superficie di vendita;

– introdurre, fra i criteri obbligatori previsti dalla legge, anche gli indicatori su mobilità e viabilità individuati dallo studio dell’Istituto Tagliacarne, che al momento non sono presenti nella norma;

– tenere conto, nei criteri escludenti, della coerenza con gli strumenti di pianificazione urbanistica comunale.