Imperia, “congelato” lo stato di agitazione dell’Asl ma i nervi restano tesi

7 luglio 2016 | 14:46
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Imperia, “congelato” lo stato di agitazione dell’Asl ma i nervi restano tesi

Vertice in prefettura con i sindacalisti e la direzione generale della sanità nel ponente

Imperia. Stato di agitazione sospeso per un nuovo faccia a faccia già fissato in agenda per martedì prossimo a Bussana. E’ quanto è stato deciso oggi nel corso di un vertice in prefettura al quale hanno partecipato i sindacalisti dell’Asl1 dell’Imperiese, ma anche la direzione generale della sanità nel ponente. In particolare al tavolo col prefetto Silvana Tizzano c’erano Giacomo Vernazza (Uil), Nico Zanchi (Cisl) e Tiziano Tomatis (Cgil), quindi il direttore generale Mario Cotellessa, il direttore sanitario Eliano Delfino, il direttore delle professioni sanitarie, Marino Anfosso, e ancora il direttore amministrativo Claudio Balbi, il direttore delle risorse umane Italo Caviglia.

I nervi però restano tesi tra le corsie dei presidi sanitari provinciale. “In base a quello che uscirá dal vertice di martedì prossimo – fanno sapere i sindacati –  valuteremo se attuare o meno iniziative di protesta. Ad oggi possiamo dire che non siamo soddisfatti per le risposte che abbiamo ottenuto. Ora cerchiamo di chiudere positivamente le trattative dopo non aver ottenuto risposte concrete alle nostre pressanti richieste”.

E così era stato fatto quando si era deciso di attuare lo stato di agitazione conseguente sospensione delle prestazioni non strettamente corrispondenti alla normale attività istituzionale, riservandosi l’adozione delle forme di mobilitazione che riterranno più idonee nel rispetto della normativa vigente.

Più volte le organizzazioni hanno sottolineato “situazioni di disagio lavorativo” in considerazione delle numerose problematiche che “stanno mettendo a rischio l’intera assistenza sanitaria di tutta la provincia di Imperia”.

Da tempo viene evidenziata la carenza cronica di infermieri e operatori socio sanitari con conseguenti pericoli nell’assistenza ai malati dovuta al rischio che gli operatori in alcuni casi sono costretti a lavorare sotto organico; ripercussione sull’assistenza ai cittadini con la diminuzione di posti letto all’ospedale Borea di Sanremo, “dove da oltre sei mesi due reparti sono chiusi e all’ospedale di Imperia dove non è ancora stato aperto il reparto di ostetricia”, dicono i sindacati.

Ma viene anche sottolineata la “mancata applicazione degli accordi siglati; criteri unilaterali usati dall’amministrazione per effettuare le mobilità del personale sanitario e per altre problematiche legate alla gestione del personale stesso; azioni di posizione statica atte ad annullare i margini di confronto da parte dei dirigenti dell’azienda, situazione che rasenta il comportamento anti sindacale, per non rispondere alle richieste sindacali in ordine ai problemi critici che continuano ad assillare l’Asl”.