Gli urla “negro di merda” e poi tenta di ucciderlo, arresto convalidato per Francesco Tripodi

25 luglio 2016 | 12:39
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Gli urla “negro di merda” e poi tenta di ucciderlo, arresto convalidato per Francesco Tripodi
Gli urla “negro di merda” e poi tenta di ucciderlo, arresto convalidato per Francesco Tripodi
Gli urla “negro di merda” e poi tenta di ucciderlo, arresto convalidato per Francesco Tripodi
Gli urla “negro di merda” e poi tenta di ucciderlo, arresto convalidato per Francesco Tripodi
Gli urla “negro di merda” e poi tenta di ucciderlo, arresto convalidato per Francesco Tripodi

“Negro di merda, ti ammazzo” erano le parole minacciose rivolte ad un giovane extracomunitario

Ventimiglia. Dopo l’aggressione al 19enne Mohamed, avvenuta ad Imperia, la settimana scorsa a rischiare la vita per mano di un italiano, pregiudicato, è stato Iman (nome di fantasia). Questa volta, il tentato omicidio a sfondo razzista è avvenuto in via San Secondo, nei pressi della Caritas intemelia: là dove i migranti si recano per trovare un piatto caldo e vestiti puliti, uno di loro stava per trovare la morte.

Francesco Tripodi, 61 anni, ventimigliese, era stato fermato e arrestato dai carabinieri. Questa mattina il giudice del tribunale di Imperia Paolo Luppi ha confermato l’arresto e la reclusione in carcere. Deve rispondere di tentato omicidio aggravato dall’odio razziale.

“Negro di merda, ti ammazzo”: queste le parole che Francesco Tripodi ha rivolto ad un 20enne nigeriano colpevole di avere la pelle di un altro colore. Dalle parole, poi, è passato ai fatti, colpendo il giovane extracomunitario sulla testa con una bottiglia di vetro. Con i cocci taglienti della bottiglia rotta, Tripodi ha poi cercato di accoltellare il nigeriano ma è stato fermato dal tempestivo intervento dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile.

Già la sera prima, Tripodi aveva minacciato il ragazzo. Il suo comportamento aggressivo nei confronti del giovane nigeriano non era passato inosservato agli occhi del tenente Giovanni De Tommaso e dei suoi uomini. E’ stato proprio per evitare che ci scappasse il morto, che una pattuglia dei carabinieri di Ventimiglia, al comando del maggiore Giorgio Sanna, si è appostata nei pressi di via San Secondo ed è intervenuta al culmine dell’aggressione.

Accompagnato in pronto soccorso per le medicazioni del caso, il ventenne è già stato dimesso. A non essere ancora guarite, però, sono le ferite inferte al suo animo: difficile capire che qualcuno voleva ammazzarlo solo perchè “negro”.