Gli urla “negro di merda” e poi tenta di ucciderlo: 20enne nigeriano salvato dai carabinieri di Ventimiglia

23 luglio 2016 | 09:56
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Gli urla “negro di merda” e poi tenta di ucciderlo: 20enne nigeriano salvato dai carabinieri di Ventimiglia
Gli urla “negro di merda” e poi tenta di ucciderlo: 20enne nigeriano salvato dai carabinieri di Ventimiglia
Gli urla “negro di merda” e poi tenta di ucciderlo: 20enne nigeriano salvato dai carabinieri di Ventimiglia
Gli urla “negro di merda” e poi tenta di ucciderlo: 20enne nigeriano salvato dai carabinieri di Ventimiglia
Gli urla “negro di merda” e poi tenta di ucciderlo: 20enne nigeriano salvato dai carabinieri di Ventimiglia

“Negro di merda, ti ammazzo”: queste le parole che Francesco Tripodi ha rivolto ieri, intorno alle 14,00, ad un giovane extracomunitario

Ventimiglia. Dopo l’aggressione al 19enne Mohamed, avvenuta ad Imperia, ieri a rischiare la vita per mano di un italiano, pregiudicato, è stato Iman (nome di fantasia). Questa volta, il tentato omicidio a sfondo razzista è avvenuto in via San Secondo, nei pressi della Caritas intemelia: là dove i migranti si recano per trovare un piatto caldo e vestiti puliti, uno di loro stava per trovare la morte.

“Negro di merda, ti ammazzo”: queste le parole che Francesco Tripodi ha rivolto ieri, intorno alle 14,00, ad un 20enne nigeriano colpevole di avere la pelle di un altro colore. Dalle parole, poi, è passato ai fatti, colpendo il giovane extracomunitario sulla testa con una bottiglia di vetro. Con i cocci taglienti della bottiglia rotta, Tripodi ha poi cercato di accoltellare il nigeriano ma è stato fermato dal tempestivo intervento dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile.

Già la sera prima, Tripodi aveva minacciato Iman. Il suo comportamento aggressivo nei confronti del giovane nigeriano non era passato inosservato agli occhi del Tenente Giovanni De Tommaso e dei suoi uomini. E’ stato proprio per evitare che ci scappasse il morto, che una pattuglia dei carabinieri di Ventimiglia, al comando del Maggiore Giorgio Sanna, si è appostata nei pressi di via San Secondo ed è intervenuta al culmine dell’aggressione.

Accompagnato in pronto soccorso per le medicazioni del caso, Iman è già stato dimesso. A non essere ancora guarite, però, sono le ferite inferte al suo animo: difficile capire che qualcuno voleva ammazzarlo solo perchè “negro”. Per Francesco Tripodi, invece, si sono aperte le porte del carcere. L’accusa, per il pregiudicato ventimigliese è pesante: tentato omicidio aggravato dall’odio razziale.

Per il giovane nigeriano c’è almeno una positiva certezza: a vigilare sulla sua sicurezza, così come su quella di tutti, ci sono i carabinieri.