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Cristiani e islamici a Messa insieme a Sanremo, “Le diversità vanno rispettate, c’è unità fraterna”

31 luglio 2016 | 13:03
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Cristiani e islamici a Messa insieme a Sanremo, “Le diversità vanno rispettate, c’è unità fraterna”

Una chiesa di periferia, di frazione, come quella in cui ha trovato la morte padre Jacques Hamel lo scorso 26 luglio per mano di due terroristi dell’Isis

Sanremo. “Il fatto che molto spesso questi fatti vengano descritti come guerra di religione è molto spesso una copertura, sono meccanismi iniqui che dominano la scena del mondo ed è un attacco alla religione stessa.”

Queste le parole di Don Antonio Suetta vescovo della diocesi di Ventimiglia-San Remo che questa mattina si è recato a celebrare la Santa Messa nella piccola chiesa di San Giacomo nell’immediato entroterra di Sanremo e dove era presente una delegazione del Coreis, la Comunità Religiosa Islamica Italiana che dopo i fatti di Rouen ha voluto portare la sua solidarietà ai fratelli cristiani con la propria presenza ad una funzione cattolica nella giornata odierna e in buona parte delle chiese d’Italia.

Una chiesa di periferia, di frazione, come quella in cui ha trovato la morte padre Jacques Hamel lo scorso 26 luglio per mano di due terroristi dell’Isis, qui oggi si è tenuta questa messa alla quale hanno partecipato italiani di fede islamica. “Un incontro che avviene nella semplicità di una piccola comunità cristiana dove oggi si celebra il sacramento della Confermazione e questo ci riconduce al contesto dell’omicidio di padre Jacques, cioè una piccola chiesa con pochi fedeli dove si è consumato il martirio del sacerdote.

Il senso del nostro incontro – ha aggiunto monsignor Suetta – ha un grande significato di rispetto e dialogo, oltre alla voglia di camminare insieme e di impegnarci per la pace.”

A riguardo Abu Bakr Moretta responsabile per la regione Liguria del Coreis ha dichiarato: “Siamo qui a reazione dei fatti barbari che sono accaduti ma soprattutto a testimoniare con profondo riconoscimento la sacralità del cristianesimo e dei suoi luoghi sacri che rispettiamo profondamente nella fratellanza di un unico Dio di Abramo.”

Un momento di pace e di aggregazione tra due religioni sorelle, solo così si può sconfiggere il terrorismo e il fondamentalismo. I quattro fedeli islamici si sono seduti insieme ai loro fratelli cristiani ed hanno assistito alla funzione religiosa.