Bordighera, PD: “Quando suona il campanello di fine ricreazione per l’Assessora #TuttoBene?”

Il commento del Partito Democratico – Circolo di Bordighera sulla raccolta differenziata
Bordighera. IlPartito Democratico – Circolo di Bordighera afferma: “Le foto dei cassonetti stracolmi, con spazzatura abbandonata ovunque, stanno ormai sostituendo i tramonti iperinflazionati sui social networks che parlano di Bordighera.
L’ Assessora #TuttoBene, nel recente Consiglio Comunale dedicato esclusivamente all’argomento “rifiuti”, aveva rassicurato tutti: il servizio funziona, con qualche piccolo inconveniente, ma stiamo provvedendo; Lei stessa monitorerebbe quotidianamente la situazione, con sopralluoghi effettuati personalmente con la Polizia Urbana.
Dopo tre mesi di trionfali comunicati che certificherebbero altrettante percentuali bulgare di raccolta differenziata, a fronte degli evidenti disservizi, giorno dopo giorno, l’entusiastico tono da cinegiornale degli amministratori locali si è trasformato nella più indiana sordità e nello scaricabarile; come da copione, sempre sugli ultimi della fila.
I colpevoli sono altrove, sono i cittadini che mal conferirebbero, alcuni lavoratori della nettezza urbana che eseguirebbero malamente i loro compiti, fino agli ospiti indisciplinati e strafottenti; senza dimenticare gli esercizi commerciali.
Non possiamo condividere la tesi che non ci siano responsabili, ma solo colpevoli. Nessuna autocritica da parte dell’Assessore #TuttoBene, nemmeno l’accenno di scuse verso quei cittadini/contribuenti che tutti i mesi le pagano l’emolumento.
L’unica certezza attuale si rileva nell’approccio per tentativi che caratterizza tutta l’azione di questa amministrazione. Questa scelta è stata mal progettata, improvvisata, ed è cresciuta peggio, soprattutto non ha mai dato segno di voler cambiare rotta.
Si è perso per strada l’obiettivo della “tariffa puntuale”, quello strano meccanismo che premia chi ben conferisce e penalizza chi si comporta in modo scorretto; qualunque sia la causa.
Per realizzarla, e quindi ridurre per davvero le tariffe, bisognerebbe misurare, quantificare, controllare e confrontare i dati della raccolta; aprendoli alla cittadinanza, condividendoli giorno per giorno. Non esiste il “progetto perfetto”, anche i cittadini lo sanno, nessuno se lo aspetta.
Ci si aspetta invece che lo si migliori continuamente, ascoltando chi lo usa davvero. Anche cambiare i comportamenti delle persone, il loro modo di usare i servizi, informandoli puntualmente, fa parte della soluzione del problema.
L’estate del nostro scontento non si trasformerà in uno sfolgorante autunno: il progetto di un appalto ponte in itinere, che sostanzialmente ricalca l’attuale confuso, inefficiente, inconcludente, servizio, effettuato con risorse insufficienti, con controlli inesistenti o, nel migliore dei casi, inefficaci, con un progetto informativo improvvisato, svela in anticipo tutta la sua lacunosità. La bontà di un progetto va giudicata sulla base dei risultati che produce, non su quello degli effetti mediatici che suscita.
I cittadini di Bordighera riescono benissimo a individuare quali problemi occorre risolvere, ma poi non hanno necessariamente le giuste competenze per trovare la migliore soluzione: non sono esperti di politiche ambientali, però sono i massimi esperti della propria vita. Capire i loro bisogni, le loro esigenze, rispondere con progetti realistici, questo è il vero obiettivo dell’auspicabile processo di partecipazione, di condivisione e di progettualità condivisa; tornare a confrontarsi col bagno rigeneratore della realtà.
Questo significa ascoltare, usare le opinioni diverse, anche molto diverse, per cambiare le proprie, restando sempre consapevoli che, come avevano già capito i monaci medievali, con le sole buone intenzioni non si va da nessuna parte, salvo la dannazione eterna. È un modo diverso di amministrare, insieme alla comunità di appartenenza, non contro di essa.
Studiamo, interroghiamoci su come intervenire in modo efficace, agendo anche per i molti pavidi che pur potendolo non lo fanno: chiamiamo tutti al risveglio dal torpore che ci rende ignavi. Con l’unica certezza che differenziare, riusare e riciclare è una condizione imprescindibile, l’unica scelta possibile per un futuro sostenibile”.