Aspettando il Rovere d’Oro, domani il concerto di Augustin Wiedemann

Appuntamento alle 18:30 con uno dei massimi interpreti attuali della chitarra classica e contemporanea
San Bartolomeo al mare. Aspettando il Rovere d’Oro, il Santuario di N.S. della Rovere di San Bartolomeo al Mare, perla di rara bellezza del Golfo dianese e luogo ricco di fascino, ospiterà sabato (ore 18:30, ingresso gratuito) il Concerto di chitarra del M° Augustin Wiedemann, chitarrista tedesco, uno dei massimi interpreti attuali della chitarra classica e contemporanea, che eseguirà musiche di Eduardo Sainz de la Maza (1903 – 1982), Dusan Bogdanovic (*1955), Fernando Sor (1778 – 1839) e Federico Moreno Torroba (1891 – 1982).
“Nell’ottica di far diventare San Bartolomeo al Mare un villaggio della musica – spiega il Direttore artistico del Rovere d’Oro, Christian Lavernier – abbiamo scelto di ospitare il M° Wiedemann che è un chitarrista di chiara fama internazionale, il cui estro è stato riconosciuto in oltre 25 anni di carriera su tutti i più importanti palcoscenici mondiali”.
L’antico e vasto territorio su cui sorge il borgo medioevale della “Rovere”, in epoca romana era un bosco ricco di selvaggina, che i Romani consacrarono a Diana, dea della caccia. Le cinque piante di rovere che ancora oggi attorniano il Santuario della Rovere sono gli ultimi esemplari di quell’antico bosco.
Il Santuario, sorto nel Trecento per venerare la statua lignea della Madonna miracolosamente rinvenuta su un albero di rovere, sui resti di un precedente impianto paleocristiano, conserva al suo interno numerose immagini della Vergine: un dipinto ad olio su tavola del XVI secolo di scuola fiamminga, un crocifisso ligneo di tipo catalano in legno d’ulivo del XV secolo, forse di produzione locale; una tavola cinquecentesca della Madonna col Bambino e quattro pannelli lignei provenienti in origine da un grande polittico di una pala con l’Annunciazione, San Giovanni Battista e l’Eterno, opera di Giulio De Rossi del 1578.
L’ovale affrescato da Tommaso Carrega (1808) è incorniciato da pregevoli stucchi dell’inizio del XIX secolo. Situato poco distante dalla Via Aurelia, il Santuario della Rovere è una perla incastonata in un borgo medioevale, tra ulivi e pini, siepi di buganvillee e palme.
Ingresso libero.