Agnesi, Alternativa Tricolore: “Un’altra gravissima perdita per la Liguria nel settore industriale”

28 luglio 2016 | 10:51
Share0
Agnesi, Alternativa Tricolore: “Un’altra gravissima perdita per la Liguria nel settore industriale”

La Segreteria Regionale di Alternativa Tricolore Regione Liguria si esprime sul caso Agnesi

Imperia. La Segreteria Regionale di Alternativa Tricolore comunica: “Agnesi è una “storia infinita”e, tra politica e imprenditori, chi vengono a essere penalizzati sono i lavoratori dello storico stabilimento imperiese. In questi giorni è stata siglata la patnership tra il gruppo Colussi e il pastificio Plin di Villanova di Albenga con l’ingresso di Colussi nel capitale dell’azienda ingauna ma non si è fatto nessun riferimento al possibile riassorbimento di manodopera attualmente impiegata nello stabilimento di Imperia anche se secondo alcune fonti giornalistiche locali si parlerebbe di due o tre unità.

Alternativa Tricolore ritiene il “caso Agnesi” un’altra gravissima perdita per la Liguria nel settore industriale che si aggiunge alla chiusura di altre aziende del nostro comprensorio con conseguenti licenziamenti.assenza di piani industriali che mettono in pericolo la erogazione degli amortizzatori sociali creando nei lavoratori incertezza e angoscia e come esiste un piano di crisi per il savonese lo stesso deve essere attuato anche per l’imperiese.

Anni di politiche sbagliate,interessi di parte hanno messo in ginocchio un’azienda che era un “eccellenza”per la Liguria e per l’Italia lasciando i lavoratori soli nell’impegno di trovare una soluzione e non sono bastate petizioni, scioperi, e la solidarietà di tutti i cittadini per poter cambiare qualcosa.

Ora si è costretti, per mantenere un posto di lavoro, a seguire la “politica della delocalizzazione” imposta dall’azienda i cui maneger, senza aver avuto nessuna remora, tengono in piedi i loro bilanci.

Ci auguriamo che da oggi a fine anno il buon senso prevalga al fine di un superamento del conflitto tra imprese e lavoratori nell’interesse di entrambi per allontanare lo spettro di una selvaggia economia di mercato.”