La lenta risalita, a Imperia +10,4% nelle compravendite immobiliari
La nostra provincia è seconda dopo Genova, davanti a La Spezia, male il Savonese
Imperia. Nel 2° semestre 2015 le compravendite (NTN) di unità immobiliari a destinazione abitativa in tutta la Liguria sono state 8.292 facendo registrare con un aumento pari al 7,6% rispetto all’analogo periodo del 2014. Analizzando il dato delle province liguri, secondo lo studio dell’Agenzia dell’Entrate, l’incremento maggiore si registra a Genova (+12,4% ), ma la situazione di Imperia è buona con +10,4% davanti a La Spezia che invece si è fermata ad un +6,9 %.
Male invece il savonese, dove si riscontra una diminuzione pari al -4,2% che diventa -15,0% se rapportata ai dati del solo capoluogo. In aumento del 12,4% come detto il numero delle compravendite di abitazioni a Genova e provincia nel secondo semestre del 2015 rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente. Sono state, infatti, 4.241 le unità immobiliari scambiate negli ultimi sei mesi dello scorso anno nel capoluogo ligure e nella sua provincia. Stessa tendenza per il mercato regionale dove le rilevazioni eseguite nell’analogo periodo mostrano un incremento generale del 7,6% delle transazioni. Sono, questi, alcuni dei dati – calcolati sulla base delle quote di proprietà (NTN) – contenuti nella Nota Territoriale realizzata dall’Ufficio Provinciale di Genova, in collaborazione con l’Ufficio Statistiche e Studi del Mercato Immobiliare della Direzione Centrale Omise dell’Agenzia delle Entrate.
Genova, trasferimenti in su e prezzi in calo. Nel capoluogo ligure il volume delle compravendite di abitazioni nel 2° semestre 2015 è stato di 2.821, ovvero il 3,5% della quota di tutti i capoluoghi d’Italia, con un incremento delle vendite del 10,4% rispetto all’analogo periodo del 2014. Le quotazioni medie rilevate nei sei mesi analizzati sono risultate in lieve calo, in modo particolare nelle macroaree urbane, con valori inferiori alla media cittadina come la Val Bisagno (Bassa Val Bisagno -3,1%, Alta Val Bisagno -1,4%), il Centro Ovest (-3,3%) e il Centro Est (-1,5%). Tutte le restanti macroaree risultano con valori compresi tra -0,4% e -1,1%. Si confermano le quotazioni medie più elevate nel Levante cittadino ed in alcuni quartieri del Ponente e del Centro.