Ventimiglia, nel mirino delle Fiamme Gialle rimborsi spese per il liquidatore Civitas e corrispondenza tra amministrazione e uffici

17 giugno 2016 | 19:38
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Ventimiglia, nel mirino delle Fiamme Gialle rimborsi spese per il liquidatore Civitas e corrispondenza tra amministrazione e uffici

Nel frattempo anche l’opposizione compatta vuole vederci chiaro e ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale ad hoc

Ventimiglia. Nel mirino della Guardia di Finanza ci sarebbero non solo le fatture mai pagate dal comune alla sua partecipata Civitas, ma anche i rimborsi spese per il liquidatore della società, Massimo Fruschelli, e la corrispondenza intercorsa negli ultimi anni tra l’amministrazione comunale e gli uffici competenti.
500mila euro: questo il “buco” che avrebbe mandato la Civitas S.r.l. in sofferenza finanziaria. “Buco” derivato da fatture mai pagate e mai nemmeno contestate dal comune.

Nulla è cambiato dall’epoca del commissariamento: il 10 gennaio 2014, quando ancora in comune era presente il commissario subentrato alla giunta Scullino dopo il suo scioglimento, il solo rimborso spese per Fruschelli è stato fissato in 850,00 euro più IVA. Oltre mille euro per ogni giorno lontano da Siena, dove vive il liquidatore. Rimborso che moltiplicato per venti (questo il numero delle consulenze richieste nel 2015), si traduce in una spesa di oltre 20mila euro.

Ma gli spostamenti da Siena e Ventimiglia non sono così onerosi: basti pensare che il pedaggio autostradale, per un viaggio di andata e ritorno, si aggira intorno ai 90 euro. Per quanto riguarda la spesa del carburante, nemmeno se i poco più di 500 km che separano Siena da Ventimiglia venissero percorsi a bordo di una Porsche, si potrebbe giustificare una spesa tanto alta.
A questo bisogna sommare, oltre al compenso per il dottor Fruschelli nel 2015 (si parla di oltre 30mila euro) anche il costo della liquidazione: 150mila euro. Poi ci sono le perizie, i costi sostenuti per i decreti ingiuntivi derivati dal mancato pagamento delle fatture emesse dalla Civitas e il minor introito per la vendita dell’ex Enaip. L’immobile, andato in gara d’asta con un valore che superava il milione di euro, è stato poi venduto per 550mila euro (la metà del suo valore iniziale) con una trattativa privata, senza procedere, dunque, ad una seconda asta con il l’importo “ribassato” stabilito tramite una nuova perizia.

A conti fatti, dunque, potrebbe anche capitare che l’importo “risparmiato” con il mancato pagamento delle fatture sarà di gran lunga superato da quello speso per liquidare la società.

“Avevamo chiesto di interrompere la liquidazione”, ha dichiarato il consigliere Giovanni Ballestra, “Lo abbiamo ribadito più volte sia in commissione che nei consigli comunali dove è stata toccata la vicenda Civitas. Ora è troppo tardi: quanto costerà ai cittadini ventimigliesi il non agire e il pregiudizio dell’amministrazione comunale?”.

Sul “caso Civitas” proseguono le indagini delle Fiamme Gialle, ma nel frattempo anche l’opposizione compatta vuole vederci chiaro: verrà protocollata lunedì in comune la richiesta di convocazione di un consiglio comunale ad hoc.