Ventimiglia, l’avvocato Ballerini difende i no borders: “Non sono loro ad aver lanciato pietre contro i giornalisti”

1 giugno 2016 | 22:51
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Ventimiglia, l’avvocato Ballerini difende i no borders: “Non sono loro ad aver lanciato pietre contro i giornalisti”

Il fatto, però, è a undici persone è stato firmato un foglio di via. Undici persone che si trovavano nella parrocchia di San Nicola insieme ai migranti scappati dalla foce del Roja

Ventimiglia. L’avvocato Alessandra Ballerini lo ha detto chiaramente: “Io difendo i no borders, sono attivisti dei diritti umani”.

Il comportamento violento di alcuni “no borders” nei confronti dei giornalisti e della stessa cittadinanza non fa cambiare idea all’avvocato genovese che, rispondendo ad una domanda sulle azioni compiute negli ultimi giorni da alcuni attivisti ha risposto: “Io credo nelle persone e non nelle sigle, non so chi ha compiuto questi gesti. Credo, essendo avvocato, nella responsabilità individuale: le persone rispondono di quello che fanno”.
E ancora. “Non so chi si è macchiato di questi reati. Le persone che conosco e con le quali ho a che fare sono attivisti dei diritti umani”.

Epiteti offensivi, pietre e sputi lanciati ai giornalisti mentre documentavano in diretta TV la situazione ventimigliese e un mezzo della croce rossa danneggiato senza motivo non sarebbero comportamenti messi in atto dai “no borders”. “Che siano attivisti è una vostra opinione, non esiste un tesserino per diventare no borders, chiunque può venire qua e lanciare una pietra”, dichiara la Ballerini.

Il fatto, però, è a undici persone è stato firmato un foglio di via. Undici persone che si trovavano nella parrocchia di San Nicola insieme ai migranti scappati dalla foce del Roja.

Sono no borders? “E’ solo una vostra opinione”, risponde la Ballerini, “Conosco le persone che sono state colpite con il foglio di via e so per certo che nulla hanno a che fare con gli episodi accaduti”.
“Asserita pericolosità”: questa la motivazione alla base dei fogli di via. “Riferita specificamente all’attivismo”, spiega l’avvocato. “Abbiamo impugnato questi provvedimenti e sono stati sospesi. Uno addirittura dichiarato illegittimo perché non c’era il presupposto della pericolosità nei casi specifici”.