Ventimiglia, Guardia di Finanza in comune: sotto la lente i fascicoli della Civitas
Nel mirino della Finanza ci sarebbero le fatture emesse dalla Civitas e mai pagate da chi le commissionava le opere: il Comune
Ventimiglia. Non tornano i conti con la Civitas: Guardia di Finanza in comune per requisire fascicoli inerenti fatture non ancore saldate nei confronti della partecipata comunale messa in liquidazione.
C’era fermento, questa mattina, negli uffici comunali dove le fiamme gialle hanno fatto irruzione per prelevare alcuni fascicoli inerenti il “caso Civitas”: la società in house, al 100% partecipata dal comune di cui l’ente stesso era socio unico e unico cliente.
Nel mirino della Finanza ci sarebbero le fatture emesse dalla Civitas e mai pagate da chi le commissionava le opere: il Comune. I debiti ammonterebbero a 700mila euro, di cui 500mila sono relativi a fatture mai contestate negli anni. E mai nemmeno pagate. Perché? Le ipotesi sono due, entrambe passibili di conseguenze anche piuttosto “pesanti”: i lavori, per i quali sono state emesse le fatture, non furono mai realizzati oppure, al contrario, la Civitas commissionò le opere per conto del Comune e finì in sofferenza finanziaria a causa dei crediti mai riscossi. Un’ipotesi, quest’ultima, che potrebbe far innescare una vera e propria bomba ad orologeria.
La Civitas e la sua liquidazione, legata a doppio filo con la tanto contestata vendita dell’ex Enaip di via Hanbury, continua a far parlare di sé. E se è ancora presto conoscere il risultato delle indagini compiute dalla Guardia di Finanza, basta rileggere i verbali del Consiglio Comunale monotematico del 23 luglio 2015, quando si parlò esclusivamente della vendita di immobili della società in house “Civitas S.r.l.” per fare un po’ di chiarezza.
Ad essere oggetto di attacchi da parte della Minoranza consigliare era stata la vendita dell’ex Enaip. Vendita avvenuta tramite trattativa privata dopo due aste andate deserte. Ma l’importo a base d’asta era di oltre un milione di euro mentre, a seguito di una nuova perizia voluta dal liquidatore dottor Massimo Fruschelli, la stima dell’immobile poi venduto con trattativa privata perdeva quasi la metà del valore: 680mila euro.
“Il Regolamento Comunale è stato disapplicato”, avevano dichiarato in quell’occasione i revisori dei conti del Comune. La mancanza di una doppia asta non era passata inosservata ai consiglieri di opposizione. “Sono piuttosto orientato verso l’interpretazione dei revisori dei conti”, aveva dichiarato Giovanni Ballestra, “Che siano state palesemente violate le procudure con le quali si doveva alienare questo bene”. E ancora: “Ho visto fare doppie aste su valori immobiliari da 50mila euro su direttiva della Corte dei Conti”.
A Ventimiglia, invece, un immobile valutato 1milione e 80mila euro nel 2008, con una nuova perizia, protocollata in comune nel marzo del 2015, veniva deprezzato a 680mila euro. Ma non è tutto: due mesi prima in comune era pervenuta un’offerta per acquistare l’ex Enaip di 550mila euro, ovvero esattamente del valore periziato (680mila euro) meno il 20% di ribasso previsto in fase di trattativa. Un caso?
Un’asta pubblica avente come importo base 680mila euro invece che 1.080.000 € non è stata fatta, perché, come ha spiegato lo stesso liquidatore: “Verso la fine dell’anno 2014 e i primi giorni del 2015 la situazione della Civitas era un po’ precipitata perché si erano affacciati quattro decreti ingiuntivi e il compito del liquidatore è cercare di trovare al più presto possibile le risorse per poter sopperire a queste scadenze e laddove non le avessi trovate avrei dovuto fare un’azione che a mio avviso non era a tutela del patrimonio di questa città e cioè avrei dovuto portare, impossibilitato a pagarli, i libri in tribunale e dichiarare il fallimento”.
“Quindi continuiamo a perseverare parlando di debiti da sanare”, aveva dichiarato il consigliere M5S Silvia Malivindi sempre in sede di consiglio comunale, “Veniamo a scoprire adesso che il Comune deve dare 500mila euro a Civitas, la stiamo affondando noi Civitas, la stiamo affondando noi, la state affondando voi con questa condotta”.
E Ballestra: “Qui c’è una truffa, questi soldi non sono dovuti o li incassate, li fa lei (il liquidatore, nda) i decreti ingiuntivi al Comune e se non ha gli elementi ci spiega il perché non li fa, abbia pazienza, perché se no qua vuol dire che il Comune ha messo in condizione la Civitas di andare in sofferenza finanziaria e svendere questo immobile”.